Page 42 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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4»      VIAGGIO  D* ANACATI SI
                         di non allevare
        ricchezze : « Badate , lor dice ,
        » un giovane leone, di non accarezzarlo quan-
        » do ancor teme , e di non resistergli quando
        n non teme più alcuno (i) ».
          In mezzo a questi raggi di luce regna in al-
        cune delle sue opere un’oscurità che proviene
        non solamente dalla sua estrema  precisione e
        dall’arditezza delle sue figure, ma inoltre dai
        nuovi vocaboli  ( 2 ), coi quali affetta di arricchi-
        re o d’ irruvidire il suo stile. Eschilo non voleva
        che  i suoi eroi s’esprimessero come il volgo: la
        loro elocuzione doveva essere superiore al lin-
        guaggio ordinario (3): ma sovente è superiore
        anche al linguaggio conosciuto. Per fortificare la
        sua dicitura  parole di gran mole e di dura co-
              ,
        struzione, composte di frantumi di altre, si al-
        zano in mezzo  alle frasi come quelle superbe
        torri che grandeggiano sopra le case duna città.
        Riferisco la comparazione d’Aristofime (4)*
          L’eloquenza d’ Eschilo era troppo forte per
        assoggettarsi alle ricerche dell’eleganza, deli’ar-
        monia e della correzione (5):  il suo slancio trop-
         (1) Aristof. ivi v, 1478-
         () Dion. d Alic. degli ant. scritte,  a,  t, ò,p. 4 »3 .
         ( 3 ) Aristef ivi v. 1092.
         (4 ) Idem ivi p. ao36.
         () Vita d EschiL Dion. d Alicarn. della compo-


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