Page 39 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NULI, A. GRECIA. 0$
» che prese le mie sembianze per vendicare con
» più strepito i figli di Tieste ».
Questa idea diverrà più sensibile per la se-
guente riflessione. In mezzo ai disordini ed ai
misteri della natura , non erari cosa che più coU
pisse Eschilo , di quello che la strana sorte del
genere umano: nell' uomo delitti di cui egli è
l’autore, calamità di cui egli è la vittima: so-
pra di lui la vendetta celeste e la cieca fatalità
i’una che lo perseguita quando è colpevole, l’al-
tra quando è felice. Tal’ è la dottrina da lui at-
tinta nel conversare coi saggi ( i j , da lui semi-
nata in quasi tutti i suoi drammi, e che tenendoci
l’anima in un terrore continuo, ci avverte inces-
santemente di non tirarci addosso lo sdegno de-
gli Dei, e di sottoporci ai colpi del destino (2).
Quindi ne viene quelfalto disprezzo che mostra
pe’ falsi beni che ci abbagliano quella fòrza di
,
eloquenza colla quale insulta le miserie della
fortuna. « O grandezze umane , sciama Cassan-
» dra con indignazione, brillanti e vane imma-
» gini che un’ombra può offuscare, una goccia
» d’acqua cancellare ! La prosperità dell’uomo
(1) Eschil. in Promet. v. ioò, e 6 i 3 , 962.
(2) Idem nei Persian. e. 293.
f
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