Page 35 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA. 35 ,
» al cielo (i) ». Egli da per tutto inspira un
profondo e salutare terrore , giacche non ci op-
prime l’ anima con iscosse violenti , che per rial-
zarla tosto con l’idea che le porge della sua
forza. I suoi eroi amano piuttosto d’essere schiac-
ciati dal fulmine, che di fare una viltà, ed il lo-
ro coraggio è pili inflessibile che la legge fatale
della necessità. Nondimeno sapeva por limiti al-
le emozioni che pregiavflsi d’eccitare, e schivò
sempre d’insanguinare la scena (2), perchè i
suoi quadri dovevano essere terribili senza in-
spirare il raccapriccio. E raro che giunga a far
piagnere 3 ) ed eccitare la compassione: sia che
(
la natura gli avesse negato quella dolce sensibi-
lità che ha bisogno di comunicarsi agli altri
sia piuttosto ch’ei temesse di ammollirli. Egli
non avrebbe giammai esposto sulla scena nè
Fedre nè Stenobee: giammai non si sarebbe
prestato a dipignere le dolcezze ed i furori del-
l’ amore (4 ). Non vedeva nei differenti eccessi
di questa passione che debolezze o delitti di pe-
ricoloso esempio pei buoni costumi , e voleva
v. 5 o(7.
(1) / sette contro Tebe ,
(*) Aristof. ivi v. 1064. Filosi, vita di Apdl. I. É>,
c. 11, p. a 44 *
( 3 ) Vita di Eschilo.
(4) Aristof. ivi v. 1075.