Page 58 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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58 VIAGGIO d’àNACARSI
Se ii modelli che ci sono presentati in tea-
tro, si trovassero in una troppo elevata azio»e,
le disgrazie dei personaggi che rappresentano
non giugnerebbono ad intenerirci, nè gli esem-
pi loro servirebbero per nostra istruzione. Gli
eroi di Sofocle stanno nella distanza precisa , cui
può giugnere la nostra ammirazione e la nostra
commozione. Essendo questi al di sopra di nói
senza esser da noi remoti', tutto quello che ai
medesimi avviene, non ci può essere nè affatto
straniero nè troppo famigliare; e siccome con-
servano sempre un resto di debolezza nei più
terribili cimenti (1), ne risulta un patetico su-
blima che caratterizza specialmente questo poeta.
Ei seppe osservar talmente i limiti della
vera grandezza, che per timore di oltrepassarli,
gli accade talvolta di non avvicinar visi; quanto
basta. In mezzo d’ una rapida fuga , nel punto
che sta- per infiammare ogni cosa, si vede di re-
pente fermarsi ed estinguersi (2). Si direbbe
allora ch’egli preferisce le cadute ai voli.
Sofocle non era guari latto per fermarsi di
troppo sulle debolezze del cuor umano, nè su
delitti ignobili: per lui facea d’uopo trovare ani-
( 1 ) Dion. <? Alicar. degli ant. scrilt. t. 6, p. 4*3.
c. 33. •
( 2 ) Long, del subì , \
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