Page 70 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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VIAGGIO D* ANACRUSI
*JÒ
eccitare la nostra maraviglia ( i ) j e quello clic
debbe ancor più farci stupire , si è il vedere co-
me talvolta pone in bocca degli schiavi il lin-
guaggio de’ filosofi ( 2 ) , ed in quella dei re es-
pressioni degne degli schiavi (3) ; ora per adu-
lare il popolo, si abbandona a voli , di cui il suo
dramma dei Supplicanti offre nn esempio lu-
minoso.
Teseo radunato aveva 1’ esercito ateniese.
Attendeva per marciare contro Creonte re di
,
Tebe, l’ ultima risoluzione di questo principe.
In quel punto arriva l’araldo di Creonte e chie-
de di parlare al re di Atene. « Indarno tu Io
« cerchi , dice Teseo : questa città è libera , ed
i) il potere sovrano sta nelle mani di tutti i cit-
i) tadini ». A queste parole l’araldo comincia a
declamare diciassette versi contro la democra-
zia (4). Teseo perde la pazienza, lo tratta da
ciarlone , e impiega vènti sette versi a dipingere
gl’inconvenienti del governo reale. Dopo questa
disputa sì fuori di luogo, l’araldo eseguisce la
* *
(1) Euripid. nélt Ecuba e nell Ippolito.
(2) Aristof. nelle rane v. 980. Scol. ivi e negli
Acarn. v. Zgò, e 4 oo. Scol. ivi. Orig. contr. Cels.
4 7, p. 356.
( 3 ) Euripid. nelP Alcest. v. 67 5 . et.
(4) Idem he'suppL v. fa 9.
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