Page 119 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SOLONE E LA SUA LEGISLAZIONE.  109
       Ognuno capisce facilmente quanta  riputazione dovevan
    procacciare a Solone questi avvenimenti. Ma se ne fece anche
    di più; e il suo nome andò onorato per tutta la Grecia, quando,
    pochi anni dopo, prese a sostenere la causa del tempio di Delfo
    contro r empietà degli abitanti di Cirra. So a questa città^che
    aveva osato di metter le mani sui tesori di cui quel tempio era
    arricchito dalla pietà dei fedeli,  le fu mossa guerra dagli An6-
    zioni, fu per consiglio suo  ; se la guerra fu condotta a bon fine,
    fu per opera sua. E fu pure per opera sua se quelli della fazione
    di Megacle contro cui, a danno della pubblica tranquillità, .s’al-
    zavano continve grida in Atene, si persuasero a sottomettersi al
    giudizio di trecento ragguardevoli personaggi.  Il loro sacrilegio
    fu provato: quelli che erano sopravvissuti al medesimo, vennero
    condannati all’esilio; di quelli che erano morti, no furono dis-
    sotterrate  l’ ossa e gettate fuor de’ confini.
       Era dunque Solone  l’ uomo che veramente ci voleva per
     ^
    mettei^«n fermo riparo ai disordini della sua città; e però, corno
    abbiamo già detto, l’incaricarono unanimemente di stabilire una
    nova qpstituzione e un codice novo. Molti dei nobili, e special-
    mentèi^uoi amici, lo sollecitarono con ogni argomento, a far
    suo prò della bona occasione e rendersi sovrano assoluto d’Ate-
    ne. Ma lui ^respingendo ogni tentazione d’egoismo, non curando
    la taccia di pusillanimità che da quegli amici gliene veniva, non
    desiderando che  l’ esatto adempimento" de’ suoi doveri , la grati-
    tudine dei contemporanei, e la lodo dei posteri, s’accinse alla
    grand’opera di. cui cercheremo di dare una breve analisi.
       Pciffia di tutto pensò a sollevare le condizioni della plebe,
    che era, miseramente aggravata di debiti. Gli aboli, secondo al-
    cuni, con un sol tratto di penna  : ma secondo  altri  (e ci pare
    opinione più verosimile), non fece che  alterare  il valore della
    moneto, in modo che chi aveva il debito di 100 dramme se nc
    liberav» pagandone 73. Quest’ ordinanza di dizearico
    fu, secondo il Qrote,  ‘ una transazione necessaria fra una tiran-
    nia che si trovava alle strette, e un’ insurrezione imminente. No-
    nostante la suscitò dapprima dei malcontenti: si stimavano offesi
    i ricchi' che vedevano diminuiti  i loro crediti  ; mormoravano  i
    poveri che avrebbero voluto piuttosto una divisione di tutte le
    terre. Ma riconosciutane ben presto la saviezza, fecero , tutti d’ac-
       * BUt.o/Greece,V. II,  c. H.
                              D!C'ili“;':CÌ i*. CL ìiigU
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