Page 124 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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114 LEZIONE SETTIMA.
» consultare intorno a tutte le materie dalle più grandi alle più
» piccolo, dallo più venerabili alle più triviali. » E un poco più
dopo aver fatto un breve confronto fra la costituzione di
Solone e quella di Licurgo , osserva : <t Se noi volgiamo attorno
» lo sguardo oggidì, ventiquattro e più secoli dopo lo stabili-
». mento -di quella costituzione che abbiamo esaminata poc’an-
» zi, nei lavori dell’ erudito , nei sogni del poeta, nei tentativi
» dell’artista, nella filosofia del legislatore, da per tutto insom-
B ma, noi scorgiamo ancora gl’ immortali benefizi che ricaviamo
» dalla libertà d’ Atene e dagli ordinamenti di Solane. La vita
» di Atene si spense ma il suo spiritò immortale e fonte d’im-
;
» mortalità si è trasfuso nel mondo. » t
Passando ora a esporre qualcuna delle sue leggi civili, che'
però conosciamo molto iinjierfeltamente, si deve notare prima di
lutto, che ad Atene è meno sensibile che a Sparta il legame fra
esse e le leggi politiche. Solone non distrusse l’individuo in gra-
zia ^Ua società» non assorbì la famiglia nello .stato. Quindi la-
sciò intatta la proprietà, e accordò il diritto di trasmetterla per
testamento anche a non parenti, mentre, per l’ addietro, non si
poteva testare in nsssun modo, e le ricchezze del defunto dove-
van rimanere nella famiglia di lui. Lasciò poi libera ai genitori
l’educazione dei figlioli fino all’ età d’anni sedici. Allora questi
dall’ educazione privata passavano nei ginnasi pubblici , ci sta-
vano fino agli anni diciotto, esercitandosi sotto la direzione di
maestri chiamati cosmiti, sofranisti , pedotribt, e s<^gelti a una
disciplina severissima. Finita l’educazione pubblica, acquista-
vano la maggiorità civile, e potevan prender possesso del loro
patrimonio. Al tempo stesso cominciavano il tirocinio militare
nelle fortezze delle coste o dei confini dov’ eran mandati ; e a
vent’ anni , mentre acquistavano la maggiorità politica , si trova-
vano obbligati a più serio servizio nell’armata. Come a Sparta,
era questo, anche ad Alene, tenuto in grand’ onore, e l’intrapren-
devano prestando il giuramento di non disonorar l’ armi con atti
Vili , di non abbandonare i propri compagni , di còmbattere per
la patria fino all’ ultima stilla di sangue; e come a Sparta, po-
tevano esser chiamati alle bandiere finché non avessero sessan-
t’anni finiti.
Anche il matrimonio ebbe ad Atene più vera dignità che
a Sparla. Nello stringimento dei matrimoni nei quali la sposa
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