Page 128 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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           118             LEZIONE SETTIMA.'
           a essere arso sul rogo. Ricordandosene allora, sospirò e ripeCél
           per tre volte il nome del savio d’ Atene. Ciro lo richiese chi in-
           vocasse e perché  ; e saputa la cosaj si dette a pensare all’ insta-
           bilità deir umana, grandezza e lasciò salva la vita a Creso. Cosi
           Solone riportò dalla sua sentenza un doppio vantaggio; e di libe-
           rare un re  dalla' morte^  e ,di condurne un  altro a più miti
           consigli. ‘
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                         LEZIONE OTTAVA.
                    ATENE FINO ALLE GUERRE PERSIANE.  '



               Per quanto una legislazione sia provvida e savia e conforme
           al genio del popolo pel quale vien promulgata  la non è capace
                                           ,
           però d’estirpare a un tratto  i disordini che l’avessero provoco-
                                                        .
           ta, e dar subito alla nazione la quiete e  l’ indirizzo a utile e pro-
           gressivo sviluppo. In un popolo è sempre  difficile la concordia
           dei tanti voleri  : ma tanto più se le disunioni fra  i cittadini son
           fomentate e da tradizioni passate e da ambizioni  presenti. Non
           è dunque maraviglia se la grand’ opera di Solone non raggiunse
           immediatamente il suo scopo  ; se invece subito tiopò s’ incalori-
           rono le fazioni che condussero la città fin sotto la tirannìa.
               Ritornato Solone da’ suoi viaggi, dopo dieci unni che aveva
           abbandonato la patria, la trovò sconvolta dai tre antichi partiti,
           della pianura, della costa, e della montagna. I Pedici, o piani-
               *  Il Thirlwall mette in gran dubbio  la storicità  dell* incontro  fra Soione
           e Creso;  il Grote  la nega  decisamente. Noi  1* ab)}iamo  raccontato imitando  il
           Bulwcr, del quale dunque ci piace riferire  la nota seguente:' u La  'storia della
           conversazione fra Creso e Solone è fondala sopra tante
                                          e  tali autorità  , che  noi
           dobb.amo esser grati  alla moderna  erudizione  la quale tolse di mezzo  Fonica
           obiezione che gli era fatta
                          coll’ aver chiarita un’apparente contradizioue di date.
           Qualora, come fu sostenuto da Larcher
                                 , e poi meglio ancora dal Wesselingio e
           dal Clinton,  noi concediamo che  Creso  abbia regnato  insieme con suo padre
           Ahalte, la
                 difficoltà subitamente svanisce. » (Lih. II, Cap. 2). Ma bisogna anche
           concedere, aggiungiamo noi, che Solone passò molti
                                         anni in Atene  fra  la pub-
           blicazione delle sue leggi e la sua partenza
                                   da  quella  città. Infatti le leggi fu-
          fon pubblicate nel 594, cioè un anno dopo la nascita di Creso;
                                               é questo, non
           e punto ere  ibile che suo padre  se lo  facesse compagno nel regno, prima che
          avesse raggiunto  i dicioUo o vent’ anni.
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