Page 125 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SOLONE E LA SUA LEGISLAZIONE.
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non fosse ereditiera, Solone « proibì che la portasse seco una
» dote, ordinando che avesse tre vestiti, alcuni arredi di poco
» valore, e nuli’ altro; e ciò perché voleva che il matrimonio
» fosse, non già un interesse e un calcolo, ma bensì un’intima
», società fra il marito e la moglie, avente per Bhe di fondare
» una nova famiglia e di godere insieme le dolcezze d’un amore
» reciproco. » * Messe jx)i delle restrizioni alla libertà che le
donne avevan goduto, fino a quel tempo, a danno della decen-
za ; regolò i loro lutti e le loro solennità
; ordinò che la notte
non uscissero di casa se non in cocchio e con un lume che le
precedesse; gli proibi di abbandonarsi, nei funerali, a eccessivi
trasporti di dolore.
Siccome l’Attica era un terreno naturalmente sterile. So-
lone fece una legge del lavoro. Dovevan tutti avere un mestiere
qualunque ; e cosi, oltreché si compensava alla sterilità del ter-
rene, s’ottenne anche, col dare un ampio sviluppo al commercio
esterno, che le arti giungessero in Atene ad alto grado di perfe-
zione. Perché poi quella leggo non restasse lettera morta. Solone
ne fece un’altra con cui stabili che i genitori vecchi o infermi
perdessero il diritto d’essere nutriti dai loro figlioli, quando non
avessero fatto' imparare a questi qualche arte o mestiere : l’ Areo-
pago, inoltre, doveva punire gli oziosi. Per la stessa ragione
d’ incoraggire il commercio, non che vietare agli strenieri la di-
mora nell’ Attica , come aveva fatto Licurgo , Solone ce gli attirò
promettendogli il suo appoggio e molti privilegi. Tutti, infatti,
ci trafficavano ed esercitavano liberamente la loro professione
;
; e quando
a molti fu concessa la partecipazione ai diritti civili
avessero recato dei notevoli benefizi al paese, erano ricompen-
satì coll’esenzione dai carichi speciali che pesavàno su di essi.
Questi carichi erano : non poter acquistare proprietà territoria-
li ; pagare allo stato un’annua tassa personale, non pagando la
quale potevano anche esser venduti come schiavi ; scegliersi
ognuno fra i cittadini un patrono che, all’occasione, comparisse
per lui alle corti di giustizia ; portare in certe processioni solenni
(per esemiMO, alla festa dello Panatenee) una parte degli arredi
sacri. I meteci dunque (gli si dava questo nome che significa
coabitanti) formavano una classe distinta dai cittadini e subordi-
nata a questi.
* PluL Salone , 20.
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