Page 130 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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       120       LEZIONE OTTAVA.
       e gli fecero capire che la sua domanda d’ esser protetto non, sa-
       rebbe vana. C'era presente Solone che indovinò subito come sa-
       rebbe fmiìa  la cosa  ;  e  pc>r6 rivolto a Pisistrato  :  « 0 figliolo
       » d’ Ippocrate., gli disse, lu fai male la parte delPUlisse d’Ome-
       » ro;  il corpo  e’ se lo straziò lui j>cr ingannare 'i suoi nemici
       » ma tu, è per ingannare  i tuoi cittadini. »  ' Ma questo Tirtipro-  »
       vero non  fu  notato  dalla gente quel che valeva, e s’adunò
       un’assemblea popolare per deliberare sul modo. di protegger Pi-
       sistrato. Aristone, partigiano di questo, propose che gli si desse
       una guardia di cinquanta uomini. Solono solo s’alzò a'combat-
       tere la proposta, facendo, conoscere  al popolò le funeste conse-
       guenze che ne potrebbero derivare. Ma dai ricchi non fu coadiu-
       vato  ; dai poveri tumultuanti si trovò minaccialo  ; per cui il ma-
       gnanimo se ne parti di piazza, compiangendo  l’ inerzia degli unì,
       e r ignoranza degli altri.  ji
         La guardia dunque fu decretata dal popolo,  il quale poi
       non s’occupò più  del modo d’esecuzione del suo  decreto. Di
       queir incuria , Pisistrato ne profittò pt>r accrescere a jigco a poco
       il numero dei soldati che  gli erano stati concessi  ; e quando la
       forza  di  cui disponeva  gli parve bastante,  s’ impadroni  (era
       l’anno 500) della cittadella. Megacle e gli altri Almeonidi fuggi-
       rono da Atene  : Licurgo o la sua fazione, pare che  s’ adattassero
       tranquillamente a riconoscere la signoria di Pisistrato. H vecchio
       Solone, con un coraggio ancor giovanile, si recò subito in piaz-
       za, e parlò ai cittadini per eccitarli a .soffocar nel suo nascere la
       tirannia. Non fu ascoltato  : allora sdegnato e afflitto si ricondusse
       alla propria casa c depose le sue armi dinanzi alla porta, come
       per dinotare che non era oramai  ])iìi possibile di far nulla per
       la causa della libertà. Ma se non faceva coll’ armi, non cessò per
       questo di propugnarla con altri mezzi  ; chò di tanto in tanto lan-
       ciava dei versi a rimproverare agli Ateniesi la loro viltà. Tale
       ardimento suscitava maraviglia e timore  ne’ suoi amici; e un
       giorno gli domandarono in cosa mai confidasse contro l’ ira del
       tiranno. Solone rispose: Nella vecchiaia; — « trista riflessione!
       » che un uomo si grande dovesse trovare nell’ infermità quella
       » sicurezza a cui doveva dargli diritto la sua gloria. » * Pisistrato
       però, impadronitosi del potere, volle cercare di mantenerlo colla
         < Plutarco  , Solone , 30.
         * Bulwer Jilene ec., lib, II, c. 5.
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