Page 133 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ATENE FINO ALLE* GUERCE PERSIANE.  123
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     salo, cessò Pisist rato’ d’ apf)Oggi arsi lutto sull’ affetto della plebe,
     e si provveddè d’ un bon numero di Traci ìnercenari  : poi si fece
     dare in ostaggio*! figlioli dei principali' cittadini di cui  si fidava
     meno , e gli mandò aNasso sotto la sorveglianza di Ligdami,che
     coll’appoggio prestatogli subito da Pisistrato s’era fatto tiranno
     deir isola  : quindi, come per dare alla propria signoria una san-
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     zione religiosa; intraprese la purificazione di Deio ordinata da
     un oracolo  ; e  l’ effettuò facendo dissotterrare e trasportare altrove
     quei cadaveri che si trovavano nei dintorni del tempio d’Apollo.
     Del resto., abbiamo .assai prove chè, seguitando la naturale incli-
     nazione deir animo suoi Pisistrato governò Atene con dolcezza e
     saviezza. Ornò la città di’ molti di quei gran monumenti che fu-
     rono dipòi una delle maggiori glorie di essa, quali sono la pub-
     blica fontana di Calliroe,  il tempio  d’ Apòllo e quello colossale
    • di Giove Olimpico di cui non potò finire che le'Tondamenta. Fece
     •fare presso la città il Liceo, quel giardino magnifico dove la gio-
     ventù ateniese, s’. esercitava alla palestra, e che più tardi doventò
     il soggiorno favorito della filosòfia. Favorì le lettere per le quali
     nutriva un amore 'grandissimo  ; fondò una biblioteca pubblica
     che fu la prima istituita in Grecia  ; e divulgò fra  i suoi concit-
     tadini r opere d’ Omero dopo averne formato la più completa e
     la più accurata raccolta, che fin allora si fosse avuta. Istituì  le
     grandi feste Panatenee (conservando sempre le piccole Panatenee
     iinnuali istituite da Teseo) che si celebravano ogni quattro anni
                                                  ;
     e ordinò che ci si leggesse pubblicamente dei brani de’ poemi
     omerici. Emanò una legge eccellente, suggerita però da Solone,
     che dava diritto al cittadino mutilato alla guerra, d’ esser nutrito
     per tutta la vita' a pubbliche spese. Détte novo vigore a quella
     die puniva  l’ ozio , obbligando ogni cittadino  a render conto
     de’ suoi mezzi di sussistenza: mantenne intatte le istituzioni del
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     suo grande parente. Insemina  e’ fu un usurpatore, ma cercò di
     compensare l’usurpazione rendendo molti benefizi alla sua città;
     tolse  a questa  lo stato repubblicano e fu suo tiranno, ma fu
                         ^   tiranno popolare, e  le  lasciò
     V elegantissimo fra' tiranni ,  fu
     sempre  l’ apparenze della repubblica  ; e forse senza il riposo òhe
     Pisistrato le procurò, non avrebbe potuto Atene preparar quello
     forze per le quali giunse più tardi a tanta grandezza. Quindi non
     fu più disturbato  nella sovranità, e la tenne finché non mori
         * BiWìOf 3/cditaz. slor.yTiUl,
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