Page 138 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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128       LEZIONE OTTAVA.
        risolvè  di mandarli  in un luogo più sicuro fuori 'dell' Attica.
        Mentre dunque evadevano dalla cittadella, caddero nelle mani
        degli assediami  i  quali dichiararono -a Ippia che non  glieli
               ;
        avrebbero  resi mai più 'se 'non s’arrendeva e partiya lontant)
        «iair Attica dentro cinque  giorni.  Ippia  s’ arrese  e  parti per
        r Asia  , dove si ritirò a Sigeo. Cosi quattro anni dopo la morte
        d’Ipparco, cihquant’ anni dojM) la prima usurpazione di Pisistra-
        to, la famiglia di lui jM>rdeva ogni potere in Atene.
           Nasceva allora la questione se la repubblica che si ristabi-
        liva, sareblte stata democratica o aristocratica. Avrebbe  forse
        dovuto socconilM'rc  il popolo  [M,*r la mancanza d’ un capo che lo
        <lirig(*sse nella lotta colla fazione avversaria  ; ma gli venne aiuto
        di dove meno se lo sarebbe (lotuto aspettare. La classo totale dei
        nobili si comiwnova di (juclli che erano sempre rimasti in patria
        e che ricono-scevano Isagora per loro caj)o, o degli Almeonidi
        che avevan pa.ssato tanti anni in esilio. Onesti erano sì più illu-
        stri di tutti gli  altri  , ma  gli  altri eran più numerosi e più po-
        tenti di loro per lo ricchezze riunite insieme. Per conseguenza,
        quando la repubblica fosse stata aristocratica, non già gli Almeo-
        nidi, ma bensì  gli  altri avrebbero predominato; non distene,
        ma Isagora ne avrebbe avuto  il governo. A ciò, distene non ci
        si sep|M> adattare  ; e coll’ approvazione de’ suoi aderenti  , si offri
        pi'r suo caiH) alla fazion po[H)laro
                       :  la quale, tra perché n’ era
        mancante, e perché simpatizzava cogli Almeonidi in grazia del
        lungo esilio che avevan patito, e riconosceva finalmente distene
        come  il  principale autore  della  liberazione da  Ippia, accolse
        quella proposta con entusiasmo.  I nobili dunque rimasero infe-
        riori, o distene fu nominato arconte eponimo coll’incarico di
        ristabilire  la costituzione di Solone, purificandola  di  tutti gli
        •abusi che ci aveva introdotto  la  tirannia. La ristabilì, infatti,
        ma con dell’ innovazioni sue proprie  ; innovazioni però che gli
        Ateniesi medesimi le considerarono sempre come un’ interpreta-
        zione e uno sviluppo naturale delle istituzioni soloniane.
                         il novo scompartimento
          La prima e più ardita di tutte fu
        geografico dell’Attica. La si divideva questa fin dall’antichità in
        quattro tribù che variando spesso di nome s’ erano però mante-
        nute sempre le stesso di numero. Per essere cosi poche e cosi
        antiche, era avvenuto che mentre avevano molti punti di rasso-
        miglianza e molli interessi comuni, avesse anche ciascuna delle
                              D
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