Page 141 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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          ATENEI FINO ALLE SUERRE PEr'sIANE.  131
    Noi dunque, i^lia diversità dei giudizi che si soadati e si dànno
    intorno a quell’ istituzione, ci mettiamo decisamente dalla parte
    di chi l’approva. Diremo- anzi col GrOte,’che alla democra^a
    nascenle  l’ ostracismo era indispensabile  ; alla democrazia pro-
    grediente e ancor militante,^ era salutare  ; alla democrazia assai
    progredita , era indifferente; infatti,  l’ ultimo ostracizzato fu Iper-
    bole, circa ncnant’anni dopo distene^  si  noti  infine -die di
    quella legge il popolo ateniese non ne abusò. Gli ostracizzati fu-
    rono dieci in tutti ^ e nessOno* lo fu con ingiustizia palese, quando
    se ne -tolga Aristide  il quale, d’ altronde, fu poco dopo richia-
    mato in patria.
      Ora torniamo al racconto.
      -Vedendosi Isagora tanto più depresso quanto più distene
    j)er  le sue savie riforme cresceva nell’ amore del popolo  , solle-
    citò  il soccorso di Sparta. La sua domanda fu accolta favorevol-
    mente dal re Cleomene, e perché nell’ ultima spedizione aveva
    strétto amicizia con lui, e perchè, più probabilmente, era indi-
    spettito a vedere che  il capo  degli Almeonidi  si  fosse buttato
    dalla parte del popolo. Mandò dunque un araldo ad Atene a chie-
    dere r espulsione di esso e  dogli  altri Almeonidi, protestando
    eh’ e’ fossero sempre maledetti pel fatto di Cilone. Tale intima-
    zione, distene capi che era specialmente diretta contro di lui;
    e per non esporre di novo la sua famiglia a un odio fatale, oper
    rimovere il taso d’ una nova invasione nel suo paese, parti vo-
    lontarìaonèmte. Quell’ atto magnanimo non contentò  il  nemico.
    Cleomene, alla testa di poca truppa, venne ad Atene, e ci entrò
    che il popolo era sconcertato per  1’ assenza del suo capo. Scacciò
    subito dalla città settecento famiglie che  gli erano  state desi-
    gnate da Isagora, e ordinò lo scioglimento del senato, a cui do-
    veva succedere un’oligarchia di trecento, nominati pure dal suo
    amico. Ma il senato, non che ubbidire e disciogliersi,  s’ appellò
    al ()opolo  ; e questo allora inanimito si sollevò furiosamente , e
    assediò la cittadella dove  i due prepotenti alleati  s’ erano subito
    messi in riparo. Dopo due giorni d’ assedio furono costretti a ca-
    pitolare  : a Isagora e a Cleomene co’ suoi soldati fu permessa
    r impune partenza  ; di quegli altri Ateniesi che gli avevan secon-
    dati nel tradimento  , se no volle la consegna, e vennero tutti man-
   dati a morte, distene e le settecento famiglie espulse ritornarono
   subito, in mezzo alla gioia dei loro concittadini.
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