Page 146 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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4S6 LEZIONE NONA.
suoi dirilli) uno del popolo stesso : le più volte però era, o un
nobile bisognoso per sua natura di mólta attività e ambizioso
d’occupare una posizione pKi alta di quella occupata fip allora,
0 un nobile caduto al basso e avido di rifare con qualunque
mezzo la sua fortuna, o, finalmente, uq nobile che si riputava
offeso dal suo partito, e Jmpotente da sé stesso a esigere la de-
siderata riparazione. Questo cortigiano del popolo, quando ve-
deva d’ essere molto entrato nella grazia di lui, con uno stratta-"'
gemma volgare veniva a capo deb suo vero disegno; protestava
che la sùa vita fosse in pericolo j chiedeva al |X)polo una guardia
di cittadini, s’impadroniva poi còn questa della cittadella, e
quindi del potere supremo. Il demagogo cosi dóventava e si chia-
mava tiranno : ma non nel senso terribile che questa parola ri-
cevè nello lingue moderne. >
Presso i Greci, la parola tirannia non significava altro che
signoria imwponsabile, non ricevuta per un diritto ereditario mé
|)cr una libera elezione del jiopolo, ma ottenuta per vie illegitti-
me, 0 di astuzia o di forza : corrispondeva piuttosto alla nostra
parola usurpazione. Oiiindi in molti casi la massa del pqpoló,
non che op[X)rsi allo stabilimento della tirannia, vedeva anzi con
gioia che le redini dello Stato ve«isSero unicamente nelle mani
dell’ uomo in cui aveva posto la sua confidenza e che già s’ era
eletto per capo. 1 tiranni , generalmente-, si comportavano come
fece poi a Roma con tanta scaltrezza Augusto-, jier dare il colpo
«li grazia alla cadente repubblica e inalzare su di essa Tlmpcro.
Non prendevano titoli alti, né si circondavano di nessuna pom-
pa ; vivevano modestamente ; affettavano molto amore allg «lassi
inferiori le impiegavano in grandi lavori
; ; dell’ istituzioni che
avevan trovate, non violavano che quelle che s’ opponevano alla
loro autorità, e sempre in modo da parere che le lasciassero in-
tatte tutte. Intanto guardavano con occhio geloso i nobili che
continuavano a esser loro nemici, come pure tutti quelli che o
per ricchezze o per meriti personali potevan dargli dei gravi so-
spetti ; e, al bisogno, non avevano scrupolo di liberarsene colla
morte o l’ esilio. Cosi aveva luogo un movimento contrario nella
, e in quella della classe superio-
condizione delle classi inferiori
re : la condizione delle prime andava sempre megliorando, quella
; e tanto la classe superiore
della seconda sempre più peggiorava
perdeva d energia, quanto n’era acquistata dall’ altre. Ne ve-
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