Page 168 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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158       LEZIONE DECIMA.  .
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       ci, 9 aciottò  lo leggi  di  Caroiida, già legislatore di Catania,, a
       dopo d’ allora godè uno stalo di pace.
         Di  liitltì le città greche stabilite nella Campania,  il di cui
       clima 0 fertilissimo suolo  la facevan considerare dalle colonie
       greche come una terra di promissione^ le più antiche, ugual-
       mente che le più prospero, erano Sibari, fondata nel 720, e Cro-
       tone nel 710  : tutt’ o due sul golfo di Taranto, tutt’ 0 due d’ ori-
       gine achea, e confinanti fra loro coi rispettivi territori, Sibari si
       governava a democrazia temperata  ; 0 la sua straordinaria pro-
       sjjerità, non la dovè solo alla somma fertilità del suo territorio
       c all’ attivo commercio che faceva coll’ Ionia, ma anche alla fa-
       cilità con cui accordava la cittadinanza ai forestieri che,aflluen-
       (loci in copia, ne aumentavano la ricchezza 0 la forza. Nel oìiO,
       cran comprese  nel  paese  che dipendeva da lei venticinque
       città, 0 la poteva armare trecentomila uomini. Ma quanlO' é fa-
       mosa la sua prosperità:, altrettanto lo è la mollezza a cui  s’ ab-
       bandonarono  i suoi  cittadini  :  tale,, che in  tutte  le  lingue,  il
       nome di Sabarila  s’ adopera a designare  (ihi  si compiace nelle
       più raQìnate blandizie dei sensi. Quindi, siccome  i popoli son
       composti d’ individui  , e tali son quelli quali son questi, no venne
       che il popolo di Sibari, sprovvisto com’era di .longanimità, di
       perduranza in resistere alla sorte contraria,  fu completamente
       abbattuto dal suo primo grave disastro. Nel 310 scoppiarono a
       Sibari delle discordie civili di  cui profittò  il demagogo Teli per
       farsi tiranno, mandando in esilio cinquecento dei principali cit^
       ladini e confiscandone  i beni. La vicina Crotone ospitò  i ban-
       diti che le si presentarono in aspetto di supplichevoli. Teli allora
       ebbe l’ insolenza di mandarle  l’ intimazione di consegnargli  i. ban-
       diti,, accompagnata (caso mai non fosse ascoltata), da una sfida
       di guerra. I Grotonesi accettaron la guerra, e vennero in campo
       con centomila uomini , contro unf armata di trecentomila. Eran
       comandati da Milone, uomo che all’ abilità di generale accoppiava
       una prodigiosa robustezza di corpo. Le due armate s’ incontrarono,
       c  i Sibariti furono sconfitti. 1 vincitori vennero a Sibari; ne fecero
       uscir gli abitanti che c’ erano aricora ; la saccheggiarono ; la demo-
       lirono fino alle fondamenta , e per cancellare ogni traccia della sua
       oramai svanita grandezza,. deviarono dal suO' letto un fiume vicino
       e lo fecero passare al di sopra delle rovine. Dopo la distruzione
       di Sibari, Crotone doventò la prima città della Magna Grecia.
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