Page 172 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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1G2 LEZIONE UNDICESIMA.
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Farle nella magnificenza degli edilizi sacri ; edifizi mirabili per
la regolarità delle proporzioni e J’ armonia delle parti. Erodoto
dice * che il tempio di Giunone a Samo , inalzalo verso il secolo
settimo, era il più grande di quanti n’ avesse visti. Ne fu archi-
tetto lleco di Samo ; e del tempio di Diana a Efoso, il più con-
siderevole dopo quello, ne fu architetto Teodoro figliolo di Reco.
I progressi fatti fare all’ arte dai Greci asiatici , sono attesati
aneli’ oggi dalle due parole dorico e ionico adojieraU' per designare
due ordini dilferenti d’architettura: quello, semplice e severo;
questo, leggiero e grazioso.
Della pittura, i Greci, in generale, se n’occuparono sem-
pre meno che dell’ altre arti sorelle. Pure la progredì notevol-
menU; nell’ Ionia, sebbene fosse stata inventata a Corinto. Si parla
d’ un quadro rappresentante la distruzione di Magnesia sul Mean-
dro, dipinto dall’ ionio Bularco, e comprato a peso d’oro da Can-
daiilo re delia Lidia.
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S’ è dotto altrove che nei tempi eroici i Greci possedevano
statue rappresentanti gli Dei e s’ è soggiunto che solo non si.po-
trebbe determinare quanto fasse il loro pregio artistico. Qualun-
que si fosse però, non poteva esser che poco ; e a motivo del ma-
teriale di cui eran fatte (generalmente il legno), e perchè 1’ arte
scultoria apparteneva per privilegio ad alcune famiglie nelle quali
veniva trasmessa di padre in figlio : cosicché gli scultori s’atten-
nero per più secoli con scrupolosa esattezza al tipo di ciascuna
divinità consacrato dall’uso. Questi due ostaco\i principali, ma
non soli, al progresso dell’arte, furono tolti nel secolo prece-
dente afe guerre persiane. Reco di Samo o il figliolo suo Teo-
doro, trovarono verso il 600 il modo di gettare in bronzo; e
Dipeno e Scillide, artisti cretesi, acquistarono nel 680 una grande
celebrità facendo le prime statue di marmo. Era questo un gran
passo, sebbene la sostituzione d’ un materiale migliore aU’antico
non portassi' di per sé stessa nessun mutamento di stile, nò
avrebbe impedito all’ arte di rimanere stazionaria com’era avve-
nuto in Egitto. Ma la religione era daventata meno severa e per-
metteva di metter nei templi, accanto alio antiche divinità, di-
vinità nòve e straniere : ma s’ era introdotto l’ uso d’ onorare con
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delle stata i vincitori ai giochi pubblici, e altri illustri perso-
naggi: ma i Montoni dei grandiosi edifizi.che s’inalzava, dove-
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