Page 193 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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PRIMA GUERRA PERSIANA.  183
    Gli altri imitarono  il nobile esempio, e cosi Milziade  si trovò
    unico e assoluto comandante. 3Ia lui, per non esporsi a non es-
    sere secondato dagli  altri come avrebbe voluto, nel caso cho
    attaccasse battaglia un giorno che  il comando avrebbe dovuto
    appartenere a un altro, aspettò che venisse regolarmente  il suo
    proprio. Venuto questo, assali  i Persiani, ed ebbe luogo la fa-
    mosa battaglia che racconteremo colle parole d’ Erodoto.
      « Callimaco comandava per diritto l’ala destra-;  i Plateani
    » formavano la sinistra. Gli Ateniesi, per non essere circondati,
    » sguarnirono  il centro ed estesero la loro linea in modo da pre-
    » sentare una fronte uguale a quella dei Persiani. Il nerbo delle
    » loro forze era ai due lati.
      » Ordinata- cosi la schiera e riusciti favorevoli gli auguri,
    » fu dato il segnale della battaglia. Gli Ateniesi si spinsero con-
    » tro  il nemico  attraversando di corsa lo spazio di otto stadi
    » (1600 metri) che gli separava da esso. Quest’assalto  dato di
    » corsa stupì  i Persiani che lo dicevan da pazzi  ; non capivano
    » come potesse esser fatto da un si piccolo numero d’ uomini
    » sprovvisti di cavalleria e d’arcieri. Era la prima volta che  i
    » Greci osavano guardare cosi arditamente in faccia ai Medi, di
    » cui, prima d’ allora, incuteva terrore perfino  il nome.
      » La battaglia durò lungamente  :  i barbari furono vincitori
    »  al centro; e  i Persiani e  i Saci che ci si trovavano, tagliarono
    »  la linea dei Greci,  gli fugarono o gl’ inseguirono verso terra.
    » Al contrario, allo duo ali, la vittoria fu degli Ateniesi c dei
    » Plateani;  i quali, lasciando fuggire  i barbari  che  avevano
    » sbaragliato, si ripiegarono dalle due parti sopra quelli che
    » avevano sforzato  il centro, e gli disfecero completamente. Al-
    » lora si inseguirono  i fuggitivi  , e cosi dappresso, colla spada
    »  alle reni, che arrivati alla costa nello stesso tempo di loro,
    » assaltarono  i vascelli, chiedendo a gran voce del foco per in-
    u cendìarli.
      »  11 polemarca rimase ucciso, come pure uno dei  dieci
    » generali, Stesilao figliolo di Trasilao. Cinegiro, figliolo d’Eu-
    » fonone (e fratello del poeta tragico Eschilo) si gettò nel mare
    » per fermare una nave che fuggiva: l’afferrò alla poppa, ma
    » un colpo di scure gli tagliò la mano. Sette navi furon prese, il
    » resto si salvarono facendo forza di remi: con queste, i barbari
    >>  s’ affrettarono  a  girare  il capo Sunio per portarsi ad Atene
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