Page 382 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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372     LEZIONE VE.NTITREESIMA.
        Iralc, s’ adojicravano a estenderò e consolidare  la loro potenza,
        per rendersi sovrani indipendenti.
          Alla sua morte, Dario  II lasciò due liglioli, Arlaserse e
        Ciro.  Quest’ ultimo, giovane -pieno d’energia  e  d’ambizione,
        sperava di ottener  la corona invece di suo fratello maggiore, e
        in grazia della grande incertezza che  c’ era nella legge di suc-
        cessione di queir impero, e per esser lui  il favorito della madre
        Parisati, e forse anche perchè portava  il nome del gran fonda-
        tore della monarchia. Pari.sati infatti messe in opera tutti  i suoi
        mezzi, ma non riusci:  il successore di Daì-io  fu Arta.serse II.
       • Allora Ciro, come se fosse stato spogliato d’un diritto, non re-
        spirò più che vendetta, non pensò più chea rovesciare dal trono
        il suo  fratello. Tramò contro di  lui un complotto, ma fu sco-
        (lerto e condannato a morte. Fu poi graziato  [)cr intercessione
        della madre. Quella grazia  1’ irritò piuttosto che placarlo  ; e si
        dette a preparare nelle province che governava  i mezzi di ren-
        dersi padrone dell’ imi>ero.
          Quelle lìrovince erano la Lidia, la Frigia e la Cappadocia,
        il di cui governo gliel’aveva conferito suo padre fin dal 407. Ri-
        sedendo a Sardi e posto in attivi rapporti coi Greci,  il giovane
        princijie s’accorse presto della loro superiorità militare appetto
        ai nativi asiatici. Pensò di giovarsene. Dipartendosi dal sistema
        politico tenuto fin’ allora dal suo antecessore Tisaferne relativa-
        mente ai popoli  greci che  si combattevano, Giro ne aiutò uno
        solo a danno dell’altro; e forni a Lisandro, come  s’ è  detto,  i
        mezzi di riportare  la vittoria definitiva. Finita cosi la gran lot-
        ta, incaricò  vari  greci  d’ assoldare per  lui delle  trupjie nella
        Beozia, nella Tessaglia, nell’ Aeaia e nel Chersoneso. E siccome
        dopo una lunga guerra, una gran parte di quelli che ci hanno
        partecipato si trovano inabili a cominciare una vita diversa dalla
        militare, o quindi se si presenta una guerra nova ci si gettano
        con trasporto, cosi fu facile a Ciro di raccogliere 13,000 soldati
        greci. Arrivati in Asia, gli riuni a un’armata di 100,000 indigeni
        che aveva già radunato.
          Lo scopo vero di questo armamento  , e’ non lo comunicò a
                  generali. Dapprima faceva credere che
        oteund, nemmeno ai
        foèsé diretto contro Tisaferne che governava una satrapia limi-
        trofa e col quale era in guerra aperta  : poi, che fosse per con-
        qui.star la Pisidia. Per quanto Ciro dovesse esser sospetto, Arta-
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