Page 45 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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I TEMPI EROICI. 35
gnere, nemmeno in questi, quai\ta parte ci sia di vero e quanta
di favoloso. Tuttavia diremo qualcosa d’ alcuni dei più famosi.
Ci si presenta pel primo, e sommo fra tutti, Ercole cor di
leone.' Figliolo d’Almena moglie d’ Anfitrione , e di Giove che
aveva voluto generare da lei « un modello di forza invincibile
» tanto agli dei che agli uomini, m ® e’ nacque a Tebe dove
s’ erano rifugiati Anfitrione e Almena, costretti a migrar da Mi-
cene, dalla forza di Stenelo terzo figliolo di Perseo e zio d’ An-
fitrione medesimo. Il giorno stesso eh’ e’ doveva venire alla luce,
Giove nell’assemblea degli dei ne menò questo vanto:
Divi e dive, ascoltate; io vo'del petto
Rivelarvi un segreto: oggi llitia
Curatrice de’ parti in luce un uomo
Del mio sangue trarrà , che su le tutte
*
Vicine genti stenderà lo scettro.
Non soflri quel vanto Giunone ; e fece giurare solennemente
Giove, che avrebbe regnato davvero sulle genti vicine, quello
della stirpe di lui che in quel giorno sarebbe venuto alla luce
pel primo. 11 dio, non sospettando punto la frode che Giunone
volgeva in mente, giurò; e Giunone allora fece si che prima
d’ Almena partorisse la moglie di Stenelo (che era della stirpe
di Giove perché figliolo di Perseo) sebbene la fosse gravida da
sette mesi soltanto. Questa leggenda, narrata nel diciannovesimo
libro dell’ Iliade, ci spiega coll’intervento degli dei, così le
straordinarie qualità delle quali era privilegiato Ercole , come i
patimenti e l’ ardue imprese a cui l’ eroe dovè sottostare pel vo-
lere d’ Euristeo, che era appunto il nato dalla moglie di Stenelo.
Quelle qualità straordinarie, e’ le manifestò fin dall’ètà te-
nerissima. Sua madre Almena, ap{)ena 1’ ebbe partorito, l’espo-
se, per timore di Giunone, in una pianura che da lui fu detta
in situilo pianura eraclea. Li esposto lo trovarono Minerva e
Giunone; e la prima, maravigliata della bellezza del bambino
che non fu conosciuto da nessuna di due, pregò la seconda a
volergli'dar latte. Lei lo fece ma il lattante le morse talmente
:
la poppa, che Giunone lo lasciò cadere. Dalla morsa poppa ne
usci allora del latto che sali fino alla volta celeste e formò la via
^ ^Utto)tsoyToC} Omero. Odissea, XI.
^ Etiodo , Scudo d* Ercole.
^ Omero, Iliade, XlX.
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