Page 269 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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268 al-Futūḥāt al-makkiyya
Signore, poiché chi è “simile a te” non è “altro che te”, ma è identico a
te (ʿay u-ka). La alāt che tu compi per mezzo del tuo Signore ( i a i-
ka) è dunque più eccellente di quella che compi per te stesso ( i a i-ka)
( ). Il Profeta ha alluso alla [preposizione] “altro ( i ā)” ed il settan-
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ta è un’allusione alla considerazione della durata prevalente della vita
dell’uomo. I settupli sono spesso considerati dal Legislatore riguardo
agli elementi ed ai composti.
Quanto all’interpretazione exoterica di questo ḥa , esso indica la riu-
nione di due purif cazioni: l’abluzione ed il nettadenti. Ciò che si inten-
de qui per l’abluzione è lo sciacquarsi la bocca, ed esso per noi fa parte
degli obblighi dell’abluzione, conformemente alla u a. La bocca è la
sede del colloquio e la alāt è una conversazione (muḥā a a con Allah di
giorno, una conversazione notturna (mu āma a di notte, una designazio-
ne segreta – cioè una comunicazione in segreto – ed una trasmissione
(ta l ) fatta pubblicamente a chi sta in piedi, a chi è seduto ed a chi
è adagiato su un f anco. Se dunque partecipi al mondo dell’allusione
esoterica e fai la alāt per mezzo di “altri che te ( i ā-ka)”, non fare la
alāt per mezzo di Lui se non da parte del Suo Nome “il Glorif catissimo
( u ūḥ), il Santissimo ( u ū )”, poiché il Santissimo implica la pulizia
dei denti (ta a uk).
Abbiamo distinto nella trasposizione tra l’allusione e l’attuazione
(taḥ ), af nché chi non ha conoscenza delle dottrine della Gente di
Allah non si immagini che essi gettano da parte gli aspetti esteriori, e
inconnu des Grecs, et l’on peut en trouver des exemples dans le atyl de Platon”
(« mm t i l l ta», pag. 47, nota 1)
423 Nel Cap. 69 [I 468.12] Ibn ʿArabī precisa: “Il nettadenti è ogni cosa che purif ca
la lingua del cuore e che viene dalla recitazione ( ik ) coranica, poiché essa è la
purif cazione più perfetta, e tutto ciò che comporta la soddisfazione di Allah. […]
L’Inviato di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace, ha detto
che “il nettadenti purif ca la bocca ed è gradito al Signore” e che il nettadenti toglie
i veli tra Allah ed il Suo servitore, sì che egli Lo contempla. Esso comporta quindi
due immensi ef etti: la purif cazione e la soddisfazione di Allah. È a questo signif cato
che allude l’espressione “ ay ” nel suo detto, che Allah faccia scendere su di lui la Sua
alāt e la Pace: “Una alāt fatta con un nettadenti è migliore ( ay ) di settanta alāt fatte
senza nettadenti”. Il termine i āk contiene una allusione a coloro che fanno la alāt per
mezzo del loro Signore e non per mezzo di loro stessi. È stato inoltre tramandato che
Allah ha settanta veli: collega ciò che ti ho menzionato con queste notif cazioni e vedrai
delle cose straordinarie”.