Page 27 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            coloro che li seguono in questa comunità la Tradizione (šarīʿa)
            autentica, riguardo alla quale non c’è alcun dubbio: essi sono i
            più sapienti tra gli uomini per ciò che concerne la Legge (šarʿ),
            anche  se  i  dottori  della  Legge  (fuqahāʾ)  non  riconoscono  loro
            questo fatto. D’altra parte per loro non è necessario apportare
            la  prova  della  loro  veridicità,  anzi  essi  debbono  mantenere  il
            riserbo  sulla  loro  stazione  spirituale  e  quindi  non  confutano  i
            sapienti exoterici (ʿulamāʾ ar-rusūm) riguardo a ciò che per loro è
            saldamente dimostrato, anche se sanno che in realtà si tratta di
            un errore. La loro regola (ḥukm) è la regola del giurisprudente
            (muǧtahid) a cui non spetta giudicare sulla questione se non per
            ciò a cui lo guida la sua giurisprudenza e per ciò che gli apporta
            la sua indicazione (dalīl): egli non deve giudicare in errore chi
            dif erisce da lui nel suo giudizio, poiché il Legislatore ha stabilito
            la validità di quel giudizio nei suoi riguardi. L’adab gli impone
            di  non  ritenere  sbagliato  ciò  che  il  Legislatore  ha  confermato
            come giudizio, anche se la sua indicazione ed il suo svelamento
            gli impongono di seguire il giudizio implicito in ciò che gli si è
            manifestato e in ciò che ha contemplato. Tra i detti del Profeta,
            che Allah faccia scendere su di lui la Sua ṣalāt e la Pace, è stata
            tramandata l’af ermazione: “I sapienti di questa comunità sono
            come i Profeti dei f gli di Israele” ( ), cioè posseggono quel rango
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            (manzila) a cui abbiamo fatto riferimento. Invero i Profeti dei f gli
            di Israele custodivano per questi [cioè gli Ebrei] le leggi dei loro
            Inviati e le applicavano nei loro confronti, e analogamente fanno
            i sapienti di questa comunità ed i suoi Imām, i quali custodiscono
            per essa gli statuti del suo Inviato, su di lui il Saluto e la Pace, come
            hanno fatto i sapienti tra i Compagni del Profeta e chi discese da
            loro tra i seguenti e coloro che seguirono i seguenti, come aṯ-

            16  ) Ḥadīṯ non recensito nelle raccolte canoniche.
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