Page 28 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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Muḥyīddīn ibn ʿArabī                                   27

            Ṯawrī, Ibn ʿUyayna, Ibn Sīrīn, al-Ḥasan, Mālik, Ibn Abū Ribāh
            e Abū Ḥanīfa, e chi discese da loro, come Aš-Šāf ʿī e Ibn Ḥanbal e
            coloro che si comportarono come loro nella custodia degli statuti
            legali” [Cap. 14 (I 151.3)]Ora, Ibn ʿArabī, in qualità di Sigillo
            della  Santità  muḥammadiana  è  certamente  un  “erede”,
            come egli stesso  af erma ( ), e pertanto si attiene all’adab
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            che gli è imposto: nei capitoli dedicati ai pilastri dell’Islām,
            come  quello  di  cui  presentiamo  la  traduzione,  riporta  i
            giudizi divergenti dei giurisprudenti ( ), senza mai criticarli.
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            Quando però af erma di aderire ad uno di questi giudizi,
            non  è  perché  ha  fatto  uno  sforzo  di  giurisprudenza,  né
            perché ha scelto di seguire il giudizio di un giurisprudente,
            ma perché ha ricevuto tale giudizio in qualità di “erede”.

            La  traduzione,  che  risale  al  2010,  è  basata  sull’edizione
            di ʿUṯmān Yaḥyā, all’epoca l’unica attendibile ( ); oggi vi
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            è l’edizione completa di ʿAbd al-ʿAzīz Sulṭān al Manṣūb,
            basata sull’unico manoscritto autografo dell’opera ( ), ed è
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            a questa che mi sono riferito per tradurre i brani riportati
            nell’introduzione.


            17  ) Nel Prologo [I 3.6] la stazione spirituale a cui Ibn ʿArabī viene elevato è descritta
            in questi termini: “Questa è la stazione muḥammadiana più pura: chi monta su di
            essa ne è l’erede ed il Vero lo ha inviato come custode del rispetto della Legge”. Altri
            riferimenti alla sua qualità di erede muḥammadiano si trovano nel prologo dei Fuṣūṣ
            al-ḥikam [pag. 48, linea 4, dell’edizione di ʿAfīfī], e nel suo Dīwān [pag 332, linea 19 e
            pag. 348, linea 9 dell’edizione di Būlāq del 1855].
            18  ) La coesistenza di regole diverse nell’ambito di una stessa tradizione, coesistenza
            che non è peculiare della sola tradizione islamica, ma che si ritrova anche nelle diverse
            forme assunte dalla tradizione cristiana, è in un certo senso il rif esso della coesistenza
            di diverse forme tradizionali, tutte derivate da un’unica Tradizione Primordiale.
            19  ) Il testo del capitolo qui tradotto si trova nel IX volume, edito al Cairo nel 1985,
            da pag. 96 a pag. 473.
            20  ) La prima edizione in 12 volumi è stata pubblicata fuori commercio nel 2010 nello
            Yemen, la seconda edizione riveduta è stata pubblicata al Cairo nel 2013.
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