Page 87 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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86                                          al-Futūḥāt al-makkiyya

            che sia la sua tradizione (   ) o la sua setta ( iḥla ? La persona malata
            deve necessariamente inclinarsi verso di Lui. Questo è evidente per te
            quando egli cerca di essere salvato dalla situazione in cui si trova: è
            una regola della natura che quando l’uomo è toccato dal male cerca
            ciò che può allontanarlo da lui. Questi è solo Allah, l’Altissimo, che ha
            detto: “Se il male vi colpisce in mare, colui che invocate all’infuori di Lui
            scompare” (Cor. XVII-67). Anche se l’uomo è ignorante della via che
            porta alla salvezza, non è ignorante della necessità: questo è il suo stato
            per gusto diretto ( a  ). Noi consideriamo lo scopo [cioè la salvezza] e
            questo è ciò che è cercato.

            Quanto a colui che considera la malattia invalidante, ciò si riferisce agli
            atti che vengono attribuiti al servitore. Questo corrisponde a deviare
            dal  (mayl   a )  Vero,  poiché  gli  atti  appartengono  a  Lui.  Colui  che  è
            conforme (al-mu ā  ) e colui che è dif orme (al-mu āli ) inclinano per
            mezzo di essi verso il servitore, indipendentemente che si inclinino per
            forza (i ti ā a ), per natura ( al a ), o per acquisizione (ka  a ). Questa
            è una inclinazione sensibile della Legge tradizionale. Si tratta delle loro
            parole: “Nostro Signore, abbiamo fede in ciò che Tu hai rivelato” (Cor.
                                                              95
            III-53), attribuendo l’esistenziazione della fede a loro stessi ( ). Allah
            ha detto di loro: “Essi hanno fede in Allah”, per confermare la validità
            degli  atti  che  essi  hanno  correlato  a  loro  stessi  per  mezzo  di  questa
            attribuzione. Questa è l’inclinazione della Legge tradizionale che è a
            guisa della malattia. Si tratta della inclinazione invalidante ( āli ) poiché
            avviene tra il Vero e le creature.

            95 Nel Cap. 54 [I 279.2] Ibn ʿArabī precisa: “Sappi che per la Gente di Allah l’allusione
            esoterica (i ā a  fa conoscere la lontananza ( u  ) [da Lui] o la presenza (ḥu ū ) dell’altro
            (al- ay ). Uno dei Maestri [Ibn al-ʿArīf] ha detto nei “ aḥā i  al-ma āli ” che: “L’allu-
            sione esoterica è un appello [divino] al culmine della lontananza e una maniera di co-
            municare ( a ḥ) per mezzo della stessa infermità (ʿilla ”, intendendo con ciò che quella
            è la constatazione dell’attualizzazione della malattia (ma a ), in quanto l’infermità è
            una malattia, e ciò corrisponde alla nostra af ermazione “la presenza dell’altro”. Qui
            [l’autore] non intendeva con [il termine] ʿilla la causa occasionale ( a a ), né la causa
            ef  ciente, come la def niscono gli intellettuali tra la gente della speculazione. La forma
            della malattia nell’allusione esoterica è che a colui che la formula (al-mu   ) è nascosto
            il Volto del Vero in quell’”altro”, e colui a cui è nascosto il Volto del Vero nelle cose, la
            pretesa individuale ( a  ā) si è impossessata di lui, e la pretesa è identica alla malattia.
            È fermamente stabilito per i realizzati che non c’è nell’esistenza se non Allah, ed anche
            se noi siamo esistenti, la nostra esistenza è [solo] per Lui, e colui che esiste per altro e
            [in realtà] nel regime della non-esistenza (ʿu um)”.
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