Page 36 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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           Eilipo non sapeva di averlo mai visto nè conosciu-
           to;  s’ incontrano, vengono per un incidente affatto
           (casuale ad alterco c (piindi alle mani; Edipo uccide
           Laio. Chi direblic ch’egli ha ucciso il suo nemico?
           Laio nel racconto è un uomo come tutti gli  altri,
           nulla ha in sè di malefico, nessuna di (pielle forme
           strane e qualità soprannaturali che caratterizzano
           gli esseri mitologici corrispondenti al mostro vedico.
           Basterà forse che un povero ammazzato porti un
           nome che in sanscrito possa significar nemico, per-
           chè  lo  si abbia  a riporre  nell’orrida compagnia
           dei Vritra, de’ Tifei, delle Chimere ec. ec.?
            Come Laio non ha in sè nulla per cui possa asso-
           migliarsi a Vritra, così Giocasta non ha in sè nulla
           di comune colle Dàsapatnis. Essa non era preda di
           un mostro o di un rapitore che la tenesse seco suo
           malgrado, ma era moglie di suo marito nè più nò
           meno, ed  il racconto non dice che  si rallegrasse
           gran fatto di saper Laio ucciso. Nè Edipo uccide
           Laio per arrivare a  lei, ma ottiene la sua mano
           vincendo la Sfinge che non solo non avea fatto sua
           pretta di Giocasta, ma neppur la minacciava diret-
           tamente in alcuna guisa; poiché quel mostro non
           inveiva che contro i Cadmei lasciando stare le Cad-
           meo.  11 sig. B. non si occupa di dirci se almeno nel
           nome di Giocasta, o in quello più antico di Epicasta,
           egli trovi tanto da fondarvi sopra la sua opinione,
           ma credo tanto naturale che, se Laio è Vritra,  ci
           dtìbbant) anche, essere  dellt! ilàsa])atnis da preten-

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