Page 42 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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           buone ragioni per sup[X)rre la  slesjja cosa. Citalo
           poi  inutile fare  altre  osservazioni poiché  il sig.
           B. a questa idea  ricorre  soltanto  in grazia  di
           quelle sue vedute intorno  al  resto del racconto,
           che noi abbiamo già tutte disapprovate.
            Quantunque ad essa non estenda la sua interpre-
           tazione, pure  il sig. B. considera come una delle
           parti più antiche nel racconto  il  fatto di Edipo
           esposto bambino. Ma ammettendo ciò ed escluden-
           do il parricidio e la fatalità dalla forma più antica
           egli evidentemente  si  contradice. Quando  l’ eroe
           esposto bambino non  si trova nelle sue avventure
           in alcuna relazione con  colui che  l’ ha esposto o
           fatto esporre, non si sa più che ci stia a fare questo
           primo episodio della sua vita,  il quale per lo più in
           quei racconti numerosi nei quali si trova, serve a
           mostrare come inutile riesca ogni sforzo umano per
           sottrarsi alla forza prepotente del destino. È chiaro
           che, se è inventato  il parricidio involontario, quel
           fatto debba essere stato introtlotto onde spiegare
           come questo potesse avvenire.
             Qui ha termine l’esame a  cui abbiam voluto
           sottoporre  il lavoro del sig. B. Non so se a qual-
           cuno questo esame abbia potuto sembrare troppo
           rigoroso. Io credo che il rigore non sia mai troppo
           in ricerche come queste,  nelle quali è necessario
           procedere  col  piè  di  piombo,  se  si vuole arri-
           vare ad assicurarsi di  qualche principio o fatto
           certo e positivo. Se con una indulgenza contraria

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