Page 47 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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niiiiciato a vivere come animale ragionevole e
socievole, i fenonuaii del mondo morale debbono
esserglisi manifestati, ed aver prodotto su di lui
impressioni che, come quelle prodotte dai feno-
meni fisici, dovettero essere da lui espresse in un
linguaggio immaginoso, generatore di {«rsoniflca-
zioni e di racconti favolosi. Così, p. es., il primo
concetto che i greci si fecero del bene e del male
di cui r uomo è 0 si considera come passivo, sug-
gerì l’idea di una ineguale distribuzione di l>ene e
di male, proveniente da Una c.;uisa esteriore all’ uo-
mo. Quindi tniviamo che i greci primitivi, parlando
del bene c del male di cui ciascuno si considerava
come passivo, non sapevan meglio esprimersi che
dicendo esser quella la parte toccata a ciascuno
nella distribuzione. Quel che accadde per le espres-
sioni relative a fenomeni fisici , accadde anche
]5er queste relative a fenomeni morali, e la pa-
rola fiotpx figurativa del fenomeno, non solo si
personificò ed ebbe una genealogia, ma, come
nella sua categoria stessa la Erinni, ed in un’al-
tra la Gorgone, si decoinpo^ in tre personalità
distinte designate con nomi significativi . Come
poi il concetto morale fu espresso in imagini
personificate in seguito, cosi per le stesse ragioni
psicologiche che movevano la fantasia a produn-e
in questo senso e lo spirito ad esternare le- pro-
pine vedute, esso fu espresso in racconti, leg-
gende ec. È del tutto chiaro, ed ognuno può in-