Page 52 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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costituisce r«T>i nel primo dei sensi riferiti, può
essere colpa dell’ uomo stesso, ma può essere
anche indipendente da lui e considerarsi come
opera di un demone malefico (’) . Non sempre
poi r òtvn è accompagnata dall’ idea della mora-
lità, ma si riferisce eziandio al semplice errore
pel quale altri s’ attira male senza accorgersene,
ed è inseparabile compagna dell’ umanità, essen-
do r uomo, per naturai condizione dell’ animo suo,
soggettissimo a prendere abbaglio circa gli effetti
delle proprie azioni, e nell’ assoluta impossibilità
di sempre prevedere tutte le conseguenze più o
meno remote di queste.
Da un altro lato, secondo l’antica idea greca,
se la colpa poteva in molti casi considerarsi come
il risultato di una fatale allucinazione, o come del
tutto involontaria, non per questo cessava d’ esser
colpa. In tanto essa era sempre una arw, una disgra-
zia, in quanto appunto, imputabile o no, doveva
essere immancabilmente generatrice di danno. La
c/)lpevolezza si considerava come determinabile
dalla natura dell’azione, anche indipendentemente
dalla volontà e dalla coscienza di chi la produ-
ceva. Le azioni condannate da un ordine morale
assoluto hanno, credevasi, certe determinate con-
seguenze naturali procedenti dalla loro stessa
(') Cf. i significati della voce V. Lebrs,
Populdre AiifsatM etu. pag. 22-1.
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