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che non sia delusa, ove più discre
ta, la pretesa del filosofo specula
tivo; in quanto rimane egli depo
sitario esclusivo di una scienza utile
al pubblico, senza che il pubblico
lo sappia, e questa scienza è la
critica della ragione. Che se non è
l" ch'essa mai rendasi popo
re, non se ne ha neppur d'uopo;
che per verità quanto più si rifiu
tano le teste al volgo a penetrarsi
delle più fine argomentazioni, come
di utili verità, ricorrono loro anche
meno al pensiero le quandomai al
trettanto sottili obbiezioni alle me
desime. Mentre all'opposto, siccome
la scuola, e chiunque solleva lo
spirito alla contemplazione, cade
inevitabilmente sì nella sottigliezza
degli argomenti, che in quella delle
obbiezioni, così è dovere della cri
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tica , perchè mediante profondo,
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esame dei diritti della ragione con l
templatrice prevenga ed impedisca l