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mente nel pubblico. Il perchè se i
governi avvisassero dover eglino
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follie, di vizi, che non solo equiparassero
ma ne trascendessero di gran lunga il poco
bene. Chi studiavasi trovare le leggi del
moto universale; chi sosteneva non avere
il moto la menoma realtà, e non essere
che illusione dei sensi. Che dirò dei dubbi
sull'esistenza di Dio e sui suoi attributi e
rapporti coll'universo; della divisione dei
filosofi teologi in teisti, deisti, panteisti ,
naturalisti ed atei; e delle tante dispute
nel dritto naturale, nell'etica, nella poli
tica e nella pubblica economia?
Le principali fra le accennate dissensioni,
quelle cioè fra il dogmatismo ed il setti
cismo, fra le teoriche razionali e le speri
mentali, e fra l' idealismo ed il materia
lismo, sono i tre gran litigi filosofici, ai
quali Kant si propose di far alto, se non
anzi di sentenziarli colla sua critica. Mentre
tale scopo non poteva che svegliare l'am
mirazione di quanti ne sentivano l'impor
tanza, questa si rese anche maggiore, poichè
si rilevò che il critico imprese a combattere
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