Page 35 - numero ottobre 2018
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male. sempre online, è bene alternare con espe-
rienze relazionali concrete, attività manuali,
Non dobbiamo però pensare che la Rete sia giochi e letture. Il genitore diventa l'esempio
il male e che l'uso della tecnologia debba es- di quanto afferma, le stesse regole date al
sere represso. Sappiamo bene che l'adole- figlio devono essere rispettate da lui stesso;
scente ha bisogno di sentirsi in contatto con il divieto dell'uso dello smartphone durante i
i pari, di identificarsi, di essere "uguale" agli pasti dovrebbe valere per tutti, anche per fa-
altri. Tenere fuori dal mondo virtuale un ra- cilitare il dialogo; le foto e i video possono
gazzo significherebbe isolarlo, rendendolo allora essere utilizzati in un secondo mo-
ancora più fragile. mento come facilitatori di un racconto, sia di
Mi sento di dire che un ragazzo con una quanto vissuto a lavoro che di quanto speri-
buona intelligenza emotiva, con un passato mentato a scuola e con i coetanei. In questo
solido e una famiglia in grado di relazionarsi modo si aiuteranno i ragazzi a passare dall'e-
a lui anche emotivamente, difficilmente ca- sperienza digitale a quella reale, sottoli-
drà nei tranelli della Rete. Ancora una volta neando l'importanza delle emozioni e degli
diventa fondamentale costruire e mantenere scambi relazionali vissuti non in rete, ma
con i figli un dialogo sin da quando sono nella realtà quotidiana.
bambini, aiutarli a conoscere i propri stati I media digitali possono certamente essere
emotivi, a nominarli e a trovare le strategie utilizzati anche in ambito scolastico, consen-
per esprimerli e gestirli, come nel caso della tendo di diversificare le attività educative e
rabbia; ciò andrebbe fatto sin da quando valorizzando ciò che gli adolescenti già
sono in tenera età, evitando di imprigionarli sanno fare. È bene partire dagli aspetti posi-
in un mondo ovattato scevro di delusioni e tivi dei social per lavorarci in classe. Sicura-
frustrazioni, iper-proteggendoli da ogni pos- mente questi permettono una condivisione di
sibilità di avvertire dolore. contenuti, di immagini, di linguaggio e hanno
Il dolore e la paura di fronte ai cambiamenti indubbiamente un aspetto ludico e creativo.
esistono, la frustrazione per un amico che L'insegnante ha un ruolo di guida, di aiuto
non ci vuole più bene è reale; il bambino ha nella costruzione di significato dell'espe-
necessità di viverla e di trovare un genitore rienza digitale e può aiutare i ragazzi a pas-
che lo accolga dandogli il tempo di parlare, sare da un uso passivo di internet ad uno at-
senza liquidare il tutto con un "non ci pen- tivo, per diventare soggetti e produttori di
sare". Abituiamo i nostri figli al contrario, a contenuti da condividere con gli altri.
pensare, a "stare" nelle situazioni anche do- Cito solo come esempio un lavoro che si può
lorose che possono incontrare, e a saperle attivare nelle classi delle scuole secondarie,
comunicare. utilizzando differenti piattaforme on-line; si
In questo modo daremo loro gli strumenti può cioè creare una Fanpage su Facebook di
anche per cimentarsi nel mondo delle rela- un personaggio storico, costruendone la ti-
zioni virtuali, senza che questo sostituisca meline con gli eventi della sua vita, interviste
quello reale, per rifugiarsi e dimenticare le a terzi o articoli di giornale, e successiva-
paure. mente anche realizzare video e condividerli
attraverso Instagram e Youtube.
Cosa possono fare dunque i genitori concre-
tamente?
Innanzitutto sarebbe utile un'educazione al Raffaella Russo,
digitale; il genitore può accompagnare il psicologa e psicoterapeuta S.P.I.G.A. (So-
proprio figlio nelle esperienze, spiegando le cietà di Psicoanalisi Interpersonale e Gruppo
opportunità che offre, ma anche i rischi e so- Analisi)
prattutto mettendo delle regole chiare sull'u-
tilizzo dei dispositivi. Non è possibile essere
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