Page 12 - IL TASSELLO MANCANTE
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sempre più violente. Una di queste, coprendo la barca, trascinò

            in  mare  il  suo  zainetto,  lasciato  imprudentemente  sulla  panca,
            che  sparì  tra  i  flutti  con  tutto  il  suo  prezioso  contenuto…
            cellulare, bussola e provviste.

            A  quel  punto  non  rimaneva  che  una  cosa  da  fare…  riavviare
            subito  il  motore  e  cercare  di  raggiungere  la  riva  al  più  presto.

            Bene…  per  fortuna  il  motore  partì  al  primo  tentativo…  Tra  il
            rumore delle onde e del vento si avvertiva distintamente il suo
            ronzio  regolare  e  rassicurante.  Roberto,  con  la  barra  in  mano,

            cercava di indirizzare la barca verso terra… Era più distante del
            voluto… e con quel mare ci sarebbe voluto un bel po’ di tempo.

            Mentre il gozzo procedeva a fatica tra le onde, pensava a quanto
            lui, che si credeva così esperto, si fosse cacciato in una situazione
            pericolosa senza valutarla appieno.

            Udì  il  vento  ululare  ancora  più  forte…  si  voltò  d’istinto  e  si
            accorse con terrore che stava per essere sopraffatto da un’onda

            anomala,  alta  forse  tre  metri,  come  mai  aveva  visto  da  quelle
            parti… La piccola barca, come raggiunta da un colpo di ariete, si
            trovò lanciata in alto per poi ricadere pesantemente, appena in

            tempo  per  essere  colpita  da  una  seconda  ondata,  ancora  più
            forte.

            Roberto si sentì strappare la barra di mano… si voltò d’istinto,
            spaventato, appena in tempo per vederla sparire tra i flutti con
            tutto il motore…

            Maledizione… Senza il suo cavo di sicurezza, il motore era perso
            per sempre… Si scoprì a insultare sé stesso con tutta la voce che

            aveva in corpo:
            “Cretino, cretino, cretino che non sei altro…” Adesso si trovava
            davvero  in  una  brutta  situazione,  con  la  piccola  imbarcazione

            sballottata come un guscio di noce e senza più alcuna spinta.
            Per fortuna le ondate persero rapidamente forza, ma il cielo era

            buio come se d’improvviso fosse calata la notte, nascondendo alla
            sua vista anche l’ultimo lembo di terra…
            Senza sole e senza bussola, aveva perso ogni cognizione della sua

            posizione,  mentre  la  tempesta,  anche  se  attenuata,  non
            accennava a placarsi.



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