Page 15 - IL TASSELLO MANCANTE
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squame e lo mangiò con avidità… il pesce crudo non era il suo

            preferito… ma a questo punto era questione di sopravvivenza.
            Placati per il momento i morsi della fame, ricominciò a riflettere
            sulla  sua  poco  invidiabile  situazione…  Era  stanco  e  confuso…

            forse adesso la febbre l’aveva davvero, perché nella sua mente si
            accavallavano  i  pensieri  più  bizzarri…  Socchiuse  gli  occhi  e

            sognò per un attimo di trovarsi su un gommone di migranti, in
            attesa di qualche ONG…
            Non  voleva  darsi  per  vinto,  ma  davvero  non  riusciva  a

            immaginare una soluzione. L’unica cosa che poteva fare, adesso
            che  conosceva  per  lo  meno  da  che  parte  era  la  costa,  era  di

            remare in quella direzione. Slegò il primo remo e lo fissò con lo
            stroppo  allo  scalmo  di  dritta,  poi  slegò  il  secondo  e  ripeté  la
            stessa  operazione  a  sinistra…  con  la  massima  attenzione…

            aveva  già  commesso  davvero  troppi  errori,  fino  a  quel
            momento… poi sedette sulla panca e cominciò a remare con foga,

            dando  fondo  alle  sue  ultime  energie.  Il  gozzo  si  muoveva  con
            lentezza. La fatica si faceva sentire, ma almeno non stava con le
            mani  in  mano,  confidando  soltanto  in  quei  soccorsi  che

            inspiegabilmente tardavano ad arrivare… Possibile che Laura e i
            suoi amici non avessero pensato di allertare la Capitaneria? Non

            si trovava poi così distante, per un mezzo di soccorso adeguato…
            perché non si vedeva nessuno?
            L’acqua  continuava,  seppure  lentamente,  a  filtrare  all’interno

            dello scafo. Roberto si accorse che il livello era giunto a metà dei
            polpacci, mentre il suo peso rendeva ancora più faticoso il lento

            procedere  dell’imbarcazione.  Era  ormai  allo  stremo,  ma
            continuava a remare con la forza della disperazione…
            Per quanto tempo la barca sarebbe rimasta a galla? Non aveva

            nulla  con  sé  per  tentare  di  riparare  almeno  in  parte  la  falla.
            Poteva soltanto riprendere il secchiello e buttar fuori quanta più

            acqua  poteva,  sperando  nella  fortuna…  Ma  senza  soccorsi  la
            situazione sarebbe presto precipitata.
            Si sentiva confuso, stanco e agitato. Si toccò la fronte e si accorse

            che era caldissima… Certamente era in preda ad una febbre da
            cavallo.  Afferrò  nuovamente  i  remi  e  ricominciò  a  remare



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