Page 14 - IL TASSELLO MANCANTE
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Le ore passavano senza nessuna novità. Unica cosa positiva… il

            cielo era di nuovo terso e sgombro dalle nuvole e le onde si erano
            placate quasi completamente. Osservando il sole, riuscì ad avere
            finalmente  un’idea  della  sua  posizione.  Si  rese  conto  che  si

            trovava al largo, maledettamente al largo!
            Abituato a controllare le proprie reazioni, cercò di rimanere più

            calmo possibile, senza farsi prendere dal panico.
            “Possibile che l’ansia che avvertivo ieri mattina fosse causata da
            questi  eventi?  Una  sorta  di  premonizione?”  si  scoprì  a  pensare

            Roberto, che a queste cose non aveva mai creduto in vita sua…
            Poi  scrutò  a  fondo  l’imbarcazione,  per  verificare  se  il  forte

            temporale  avesse  lasciato  tracce  della  sua  violenza…  era  finito
            tutto in mare, trascinato dalle onde… tutto tranne i remi, legati
            saldamente  alle  panche.  Era  sparito  perfino  il  salvagente

            infilato sulla pernaccia…
            Nel  gavone  di  prora  era  rimasto  soltanto  l’ormai  inutile

            estintore, mentre il pescato del giorno prima galleggiava avanti e
            indietro in un palmo d’acqua.
            Era  sparita  anche  la  canna  da  pesca…  che  comunque,  senza

            esche e ami, non sarebbe stata di grande utilità.
            Ma proprio mentre esaminava l’interno della chiglia fu colto dai

            sudori freddi… una tavola del fasciame di prua era danneggiata
            e il gozzo iniziava a imbarcare acqua…
            Anche se normalmente non era tipo da scoraggiarsi facilmente,

            fu  assalito  da  un  terribile  stato  d’ansia…  che  questa  volta  era
            autentica e più che giustificata. Il suo pensiero tornò all’istante a

            Laura  e  al  biglietto  che  le  aveva  lasciato  sul  comodino,  con  la
            rassicurazione  che  sarebbe  tornato  nel  pomeriggio…  Non
            vedendolo  tornare,  chissà  cosa  avrà  pensato…  Di  sicuro  aveva

            telefonato  ai  loro  amici,  forse  erano  partiti  dei  mezzi  di
            soccorso…  Scrutava  continuamente  cielo  e  mare.  Non  un

            battello, non un elicottero, niente di niente. Sentì un vuoto allo
            stomaco…  I  panini  del  giorno  prima  erano  ormai  un  lontano
            ricordo. Afferrò un sarago dal fondo della barca, lo strofinò ben

            bene  tra  scalmo  e  falchetta  per  liberarlo  il  più  possibile  dalle





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