Page 37 - IL TASSELLO MANCANTE
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Il viaggio di trasferimento terminò ben presto. Il percorso tra le
due Città era davvero breve…
“Entri qui e attenda per l’interrogatorio” gli disse il commissario
indicandogli l’ingresso di una piccola sala. Poi, vedendolo
estrarre il cellulare da una tasca, aggiunse severo:
“Quello lo dia a me. Lo riavrà a tempo debito.”
“La prego, me lo lasci. Ne ho assolutamente bisogno… Sto
aspettando notizie su una mia anziana zia, che è in ospedale!”
replicò prontamente Roberto, mentendo spudoratamente… Ma
era forse quello l’unico modo per farsi lasciare il telefonino. E
infatti, dopo qualche esitazione, Rinaldi acconsentì.
Complimentandosi con sé stesso per l’idea, tirò un sospiro di
sollievo e si lasciò cadere su una poltroncina, in attesa della
chiamata di Antonio, che infatti arrivò dopo pochi minuti.
“Ciao Roberto… ti volevo aggiornare, come d’accordo. Ho sentito
Silvio e Rinaldo. Non sanno niente di niente. Sono rimasti tutta
la settimana nel loro bar a Villa Hanbury. Sono impegnati con
gli operai per i lavori e non sono neppure più rientrati a casa…
dormono perfino in cantiere per guadagnare tempo e poter
riaprire il più presto possibile. Loro non hanno più saputo niente
di nessuno, Laura compresa… Sono passato anche davanti al tuo
negozio, ma è chiuso. C’era là davanti un artigiano che da dieci
giorni passa per ritirare della merce ordinata e trova sempre la
serranda abbassata, senza neppure un cartello… Era veramente
imbestialito… mi sa che hai perso un cliente. Ma per quanto
riguarda Renato, niente… non so come rintracciarlo. Non ho mai
avuto il suo cellulare, lo cercavo sempre in negozio… Poi sono
venuto via e adesso sono proprio in casa tua. Ho rifatto il giro
delle stanze, senza trovare nulla di nuovo. Ecco… adesso sono in
cima alla scaletta che porta giù nel box… inizio a scendere…
resta in linea”…
Roberto sentì distintamente il rumore dei passi sugli scalini, poi
la porta che si apriva… ancora due passi e poi, di nuovo la voce
di Antonio, prima sorpresa poi concitata:
“Ma… cosa ci fai qui? … Nooo… cosa vuoi fare?... Nooo! Nooo!”
Seguita dal rumore inconfondibile di un colpo d’arma da fuoco…
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