Page 35 - Феличе Трояни "Хвост Миноса"
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плели судьбы наших народов, наших людей, память о которых мы бе-
             режно храним.
               На самом деле память становится еще сильнее, когда она разделяется,
             когда  она  пересекает  национальные  границы,  когда  свидетельствует  о
             событиях,  которые  объединяют  большее  количество  народов.  Перед
             всеми нами стоит очень трудная задача - сохранить память об этих доб-
             лестных примерах братства между народами. Братство, которое со вре-
             менем может быть укреплено только благодаря постоянным усилиям и
             работе каждого из нас, молодых людей, гордых наследников и ревни-
             вых хранителей этих драгоценных историй.




                                        Fabio Coacci
                      Presidente dell’Associazione degli studenti italiani
                               di MGIMO Falcone e Borsellino




               È un onore per me presentare la traduzione in russo di questo romanzo autobiografico
             del brillante progettista di dirigibili e aeroplani Felice Trojani, ultimo dei superstiti della
             spedizione del dirigibile Italia al polo nord a raccontare quanto accadde in quel lontano 25
             maggio 1928.  La Coda di Minosse ci riporta indietro di quasi un secolo e ci fa rivivere
             gli attimi più concitati della caduta del dirigibile Italia, degli estenuanti 45 giorni successivi
             trascorsi dai sopravvissuti nella tenda rossa, progettata dallo stesso Trojani, e del fatidico
             incontro con i soccorritori del rompighiaccio sovietico Krassin.
               La dovizia di particolari con cui l’autore descrive quanto da lui vissuto permette al
             lettore di immergersi completamente tanto nel dolore della tragedia quanto nella gioia del
             suo lieto epilogo.  Ma il valore dell’opera di Trojani non sta solamente nel suo coraggioso
             racconto di questa tragedia artica ma anche nella capacità di mostrare al lettore la nascita
             e l’evoluzione della sua passione per l’aeronautica, il desiderio di scoperta come elemento
             essenziale dell’organizzazione della spedizione e il legame indissolubile con la patria di
             provenienza dei suoi soccorritori che lo porterà varie volte a visitarne la capitale, Mosca. Il
             valore  letterario  e  culturale  di  questa  opera  è  stato  sin  da  subito  riconosciuto  dalle
             recensioni  positive  che  accolsero,  nel  1963,  la  prima  edizione  del  testo  e  riconfermato
             dall’assegnazione  del  Premio  di  Cultura  della  Presidenza  del  Consiglio  nel  1966.  Le
             molteplici  nuove  edizioni  hanno  riaffermato  l’importanza,  la  profondità  e  la  grande
             attualità di questo romanzo e questa riedizione russa - resa possibile dall’instancabile e
             fondamentale lavoro delle traduttrici a cui va il nostro ringraziamento - rende accessibile al
             pubblico  russo  quello  che  è  anche  un  racconto  delle  valorose  gesta  dei  propri  antenati
             sovietici e una testimonianza dell’amicizia italo-russa.

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