Page 31 - Феличе Трояни "Хвост Миноса"
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undici  anni  assistette  sulle  sponde  del  Tevere  al  primo  tentativo  di  volo  di  Léon
             Delagrange a Roma. Il libro continua descrivendo la sua giovinezza romana, gli studi al
             prestigioso  Liceo  Tasso,  l'ingresso  alla  Scuola  di  Applicazione  degli  Ingegneri  di  San
             Pietro  in  Vincoli,  la  chiamata  alle  armi  come  Aspirante  nella  Grande  guerra  del
             1915-18 e la successiva prigionia in Germania.
               Al ritorno in patria, Felice Trojani riprese gli studi laureandosi in ingegneria e trovando
             impiego  presso  la  CNA.  Nel  gennaio  1927  era  in  Giappone  al  seguito  di  Umberto
             Nobile per il montaggio del dirigibile N-3, costruito nelle officine di Roma per la Marina
             Imperiale giapponese e fu proprio in Giappone che Nobile chiese a Trojani di collaborare
             all'allestimento della spedizione del dirigibile Italia   al Polo Nord e fu suo il progetto
             dell'originale hangar di Kingsbay.
               Trojani  collaborò  anche  alla  progettazione  ed  alla  costruzione  dell'Aeroporto  del
             Littorio a Roma (oggi dell’Urbe) per venire chiamato di nuovo da Umberto Nobile, primo
             tra tutti i componenti dell'equipaggio, a contribuire all'allestimento ed a partecipare alla
             spedizione, progettazione e montaggio del mitico dirigibile Italia. Sempre di Trojani fu il
             progetto della Tenda rossa, nella quale troveranno rifugio i sopravvissuti alla caduta del
             dirigibile durante la permanenza sul pack.
               Residente in Brasile dal 1946, Trojani, unico superstite della spedizione del dirigibile
             Italia  a non aver mai raccontato la sua versione dei fatti, nel 1960 venne contattato dallo
             psichiatra statunitense George Simmons che lo convinse a narrare la sua partecipazione
             alla spedizione. Come è scritto, “La Coda di Minosse”, divenne così il racconto di mezzo
             secolo di storia aeronautica italiana, dai suoi albori sino alla Seconda guerra mondiale.
               Plaudiamo quindi a questo secondo importante tassello di storia condivisa che la Società
             Alighieri di Mosca e l’Associazione di Amicizia Italia-Russia hanno saputo mettere nel
             grande mosaico dei rapporti di amicizia tra i due paesi.



                                    Джузеппе Ло Порто
                              Начальник Отдела образования
                       Генерального Консульства Италии в Москве,
                             Руководитель программы «ПРИЯ»




               Представление произведения, написанного на итальянском языке, для
             прочтения российской публикой является источником большой гордо-
             сти и еще одной очередной возможностью поблагодарить двух авторов
             перевода, Наталию Никишкину и Екатерину Спирову, которые посто-




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