Page 164 - 1851R_Neat
P. 164

• N P11esidente  feca  rrotar. allo stesso proposito  come, l'amma-  medesima,  che  i  .M,iUba,ui  (iln011a,U  devono  c·onoscere come
        maiato  a\l~qdo mollo miglioralo per  Ì!interno u§o del bicloruro
        di  meFcun,io,  vi fosse  luogo  a spe11are, giusta iii  noto  criterio  a   si  difende  l'onor.e  se  il  credono  0Hr.aggial0,  senza  ricor-
        juvantibus et lacdenti'bus,  cl'le la ·natura  di questa  malatUa do-  re11e  ai  femminilli  mezzi  delle  pvoleste.  •
        v·esse pFesto in  modo  più  ehiaro essere posta fuori  di coiìtesta-  li  ili)oH.  ~claVieraai,  Medie@  di  Reggimento  nei  Cava] -
        zione. Fallasi <;Jiuindi dal DoH.  erosa là  lettura  della Slori,a d'e-
        matemesi  sintomatica, stata riferita nel n°  11, S.t.oria  n°  51, si,   leggieri  di  Mònferrat0,  riee~eva  e0gni1zi0ne  di  quest'arti-
        sciolse la seduta alle ore 3.              •          eolo  s01larnl0  ili  •p.rim0 _ di  dic0mibre  e  nella  s~essa  sera
         Sotto  la  l'residenza,dello stesso Dolt .. ~lci'ali ed esseni;Jo Se-  recavasi  in ,peRs0na pr.esso  il  Dii:eU0re  !ileJll'Jgea  Mar-ziale,
        gretario  interinale il  Doti.  Prato  p,eF l'assenza dél Dott. Pec;co   sig.  DoLL  Luigi  C0lomba,  clal  q~ale  o~~eneia  la  sèguente
        comandato  di Servizio al  Quar.liere,  ebbe  luogo nel gior.no  24   rit,ra11tazio.ne,  scrilla  di  pnopri.o  pugno  e  ca~alitere  con
                                                                 l
        la seconda  tornàta  neìla  quale  il  Do.tt.  Ar.ena,  de1,os~ prima
        nelle mani l\Iel  Presidente un lungo ed ehlborato IM'oro del Pro-  l'obbligo d'imerirla  qel  primo  ìVentu,n0  oumeF@  dell'Igea;
        fessore ·Perosino sul  far.Gino ,-imprese a legger,  un suo scritto sul   «  La  [)i,reZ1i0ue  deJ.l' fgea  ha  iii  piacen,e  di  renèeFe  n0to
        medesimo  argomento  che  si pubblicherà nel G.iorna!Je.  li !Dott.   che  il  Dotl.  Sclaveran1  serpe farle  :veèererche  conosce,va
        Testa invHò q,uindì  il  Doli.  A11ena a leggere  cquella  parte dcl!a   neUa  sua  (i]UaHià  cl 1 i  MililaFo  come  si  difende  l'onore.  La
      r  Memoria del lo~ato  Pro'.essore c,he  più direttamente tendesse a   ffoezione  ,avendo  ri6u.laLo  di•  da,re  spiega,zioni  più  che
        rischiarare la diagnosi della mafattia  dal DoH. Bottini descritta   'lerbal'i,  gli  !diede  a  voce  le  piili  a,t;nJ~ie  ed  appaganti  sod-
        ed  a metter.e l,,Adùnaoza in g11ado· cli  potere.pronunziare élefini- ·
        tivam~nle  intorno acl  un  argomento  ormai  troppo {\is1msso; .al   disfazioni,'  ~er  eui  si  d~ch;iarè s0d!disfaiio:  »
        6'hie  ~vendo  tosto  annuito  il  ])ott . .Arena colla sposizione <!lella   u  Al  1 ° lilì  <l)cembre  H\51.
        sintomaloi{i-a farcii-iosa e della dia'gnosi diffc11enziàlo lra_il farrcino   1   '·  So1toscriLt0  alll'originale,
        acnlo ed  il  m1onico,  non  che  tra  il  forcino  e la morva,  si  fece
                                                                                             1
       • istanza  perché,  insùituitosi  il  paralle1'o  trn  liJsintotni oss.erV,ati   a  Il  DiFelLo,r-e Q.1311 'lgea  Marziale
        nell'amm.alato in discussione  e queg'!i  accennati  siccome  vera-,         a  19olt.  LUIGI  C©L©M-D,~.  »
        mente propri del  farcino  da!l'Aulorità de' più  celebri Scrittori
        si  desse _una soluzione all'agitato pro~lema.
         Pr.i!!}Q il Do,H.  Alciali combaHè  l'idea _di  farcino, notando che   Nei  gi0mi  successivi  avemlo  il l!>otl·  «:oh>mba  r.icevulo
        due  sole sotio le cause della  sua  ~yoluzione  cioè  l'infezione  e-  ?  aÌ b11e  visive  di  Mediei Mili1a,ri, per esimersi da  spiega!lioni
        l 'inoçulazione  delle quali, esclusa  la  prima per unanime  con-
                                                              ulterioFi,  cifedè ' con~enienle  aggiunger  alla  S©f>ra  'rife-
        senso,  qaantaneiue  l'°ultima nel narralo  c;aso  sia stata dal I!)ott.
                                                              rita  ri[L11a,Lha,ii0ne~le  seguenti  parole,  egualrrienle  SCJ'ifle  C
        Bot,tini ammessa, le  posteriori indagini tuuavia  Ja·r,esero molto
        ipotetic.a pe11  l'essem:ialissimà 11agiooe che i bolloni falìcinosi  del   filrma~e  di  prop,ri0  pugno e  carailterw:
       caval'lo  non  eran  esulcer~H: ·io ' oni,one  quincli  al Dott.  'Festa
       cpmhaitè l'idea di farcino  pel f~t!o che il periodo d'incubazione,  '   «  La  stessa dicfuiaraz.ione  serve  per  lulli  li  smoi  C@l -
       massimamente se per inoculazione, non si protrne generalmm1te
        al  periodo d1  tre mesi, siccoJDe ac1rndde nella malatLia jµ d'isc.us-  Jeghi  ene  si  crelileUtero  olifesi  tdal  n0slr0  arlieolo.
       sione. L& non preesistenté'ulcerazfone·della pituita11ia• porse  poi   "  Ai  5  di  dicembre  1S51.
        argomento  allo stesso IDoll.  Testa per oppugoare la natu,ra  faF-
        cinosa 'della malattia dal lato  si-uJo~atologico. ]i)al!a q,uele man-     a  li  Dii11ett0ne  dell' lgea ./IJar,zialc
        canza ,, per non es~ere  l'ulcerazione della pituitaria un sintomo           •  Dol!J-.  Lu1G1  CoL@ru:u..  •
        patognomonico di  farcino,  credendo non  p,otersi ass-olatamenfe
        escludere  la  possilÌilHà. di  farcino,  il  Dolt.  A.rena  pnopose che
        p·er  'terminare  la  quislione si  rileggessero le due Storie, s'esa-
        minassel!o aHenlamente gli in allor.a p11esenli sintomi, s'inleHo-  RiVIIT J.  BEii GIOR1\J'A.ILI
        gasse l'ammalalo e si.calcolasse i-1 valore dei rimedii usali.
         Non  Fav;visando  però  il  Presidente  in  questa  profl)osta  un
        mezzo  facì'le  per oLtener)l ~esider:ato scopo  e  sembrandogli al-  SULLE FEIU'FE DEli.LA VlllSCICA DA ARMI\ Di Jltl-OCO
        tronde èhe la discussione si fosse già  abbastanza  mat.ll~ata per•   -DI  D.EM!AR1QYAY
        chè ciaschecluno dei  Medi~i ·presenlli  potesse  con  cqgnizione di
        causa fo11marsi  on i:agionato gfodizio su la natura della malablia,   AN•AUS'I E  HEiLAZION1~  FAT'FE  DAI!.  L :AR•R•EY ~•1!.Lll SoctETA.;
        in~itò l'Adunanza a vol·ere votare sul seguenlo ordine del giorno:   DI  CHtni@RGIA.  nt  PA!niIGI  e  PuunMeA.lfE  N•EL  'fur©  H
        " elle  l'am[!lalato ricoYerato  in  questo  Spedale d'o1·dine  lli!ini-  DELLE  MEMOlll~  DELLA  Ml!DESl~lL
        " sleriale_  pe11  sospettò  di  forcino, avendo mo1to  miglioralo 13er
        »  l'uso di rimedii che non·possono ditsi•specifici contro il forci•   (.'S1.mrto  cM  JJot,t.  P.  l\hTnN1).
        »  nO',  li  l\1ediGi  Militari  prese_nli ali' Ad_anariza opinano non i:>o- '   Lo  studio  l!lellle  ferHe  de,lla  vescica  c;be  ~pp0cra~e  giu~
        "  tersi  fondatamente  di'coia11are  forcinosa  la  malattia  cli  cui   -<iHca,Ya  m@rlali,  cui persecta Pes'ica,  let'hate  e  cliie .i  pr? ~
        "  quegli  è  t~cco. o '  Coll'unanime approvazione di quesl'Oadine
        del giol!QO si  po~e fioe  alla discussione ecì alla tornata.   gress.i  clellla  Scienza  fecero  ritenere  più  Sf>esso  sana,bilt
                                                                                                           0
                                                             o  per  Io  men0  c000i liah~l1i nei  Jioro  11isl!I l'lament'.  colla  ~ n-
                                                             LiinuaziÒne  deWa  villa,  uon  a11eva  avu-to  fin  Ql!l l  quelll am-
                                                             pio swilup(!lo  che l'importanza de~l'argomento sembrer.ebbe
                                                             do, ver.si  a prima  giun~a  me11itar.e;  e  di  faPto  ,ne-Ile  (])~ere
                                                                                                          1
                                                             Cl,assi~he di  Chirurgia,  a.otiche  e  modtl!,ne, _0  _no~  ~ - fa
                                                                                                          1
                                                             cenno  al1moo  i,ntorno  a  dò  od  i  lorro  Aulon  BL  l11Jl ~an,o
                        RlTRlll''lNZI@NE                     a  Jhen  1~oche  cose.  Ii)ebbesi  a Lari~.ey  !'iirniiiativa  d'un  la-
                                                             v,ero  com~lessivo su  qAeslo  importantissimo  ar,gomen.lo  e
          Si  leggè  no.I  Gi0r.na1le  I' lge.a  Ma,rziale,  nt'11in°  22_,  i-n   cla,i  sl!loi  scriU~i  tr.ass.ero  moli~@  prof;ìtlo  Du,p,uytre,n,  ~:
        data  dei  ~1  d'i 11011embre  U5t:                  C00per,  Vidal . do  Cassis,  B-égin,  Ilamdeos  e  q~aal  a~W
          •  L.a  DJine,zi0ne  del  sucidlo &iorni\,le  l'!/lg,ea  MiwrziaZe  h•a   ne  trafbta,r00  in segu,ito,  senza c_he  per albw  abb1ao  eglino
                                                             spinte  mollo  iona,nzi  le  cogni,zioni  di  cui  la  Scienza  s'era
        1'0no11e  d 'avver-lir.  il  !ID0t\.  $clave.ani,  wr-0motor:.e  cl.ella
         prnlesla  e  ll!ll'Ui i  :Loi@lesi  fa1i~uri  e  pa,tuoci0al011i  dela   cli  già  ar.Iiccnita  in  pro~osilo.
   159   160   161   162   163   164   165   166   167   168   169