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            mente  affidato  allo  stesso  eterizzando  il  quàle  lo  lascia   virtù  dell'etere.  fo  questi  è  più  la  temà  del  dolore  che
            involontariamente  cadere  quando  la  narcosi  è  arri vala .al   s'immaginano  di  provare  che  non  il  male  .stesso:  sarei
            grado  di  perdita  di  locomozione  volontaria. Ma  se  anche   quindi  d'avviso  che,  qualora  si  conoscesie essere  la sen-
            questi  indizii non  bastassero,  si  potrebbe. pure  tenere d'oc~   sibilità  artuti(a  dopo  un  tal  quale  tempo  d'inspirazione
            chio  lo  stato  della  pupilla  che  è  i! misuratore  più  certo   e~erea, si  potessè  passare  direttamente  all'alto  operativo
            de1la  condizione patologica  del  princi'pa,Je  centro  nervoso.   senza  protrarne  troppo  l'eterizzazione  coo  danno  tanto
               La  e : mpiuta  e permanente dilatazione  della  pupilli a eme   del  paziente , quanto  dell'Operatore,  a  cui  per  l'inguie·
            sussegue  all .J oscillazioni  de'auoi  moti  è  il  segno  piu  eo-  _tezza  rima.ngon  al tera li  lo  spiri Lo  e la mano · per la manua-
            stanle  della  sall!lrnione  eterea  ed  lanche  dell'  asfiss 1 ia   lita  ohirnrgica.  Del  resto  per<1>  si  può  dire  col  Pétrequin,
            giunta  ad  un  grado  ancora  compatibile  colla  vita,  mentre   che  la  aurata  deJil'eterizzazione  varia  dai  due  agli  olio  o
            ]o  stringimento  consecutivo  alla  compiuta  e.  pePmanente   dieci  minuti  tanto  prima  del  p.er'fetto  narcotismo  quf!nto
            dilatazione  della  stessa  è  segno  certo  di  morte.  Gioverà   dell'asso"IÙlo  sopore  e,  cessato  questo,  l'eterizzato r1mane
            dunque  H non  • )asciar  inosservato  anche  questò  segno   ancora  per qualche  tempo  in  uno  stato  comatoso,  ha  una
            per accertarsi  be~e  dell'azione  del  farmaco.       espressione  di fisonomia  maravigliata  oppure offre  un  ac-
               Qualche  volta 11ella  narcolizzazione  si  svolge  pur  anco   cesso  di  garrulità  simil  aITatto  all'ebbrezza  d'~omo  esal-
             un senso di  peso  all'epigastrio, ma  questa  è  cosa  d.i  poco   tato dalle  bevande. spiri.tose,  tranue che  questo  stato  sva-
            • momento  che  svanisce  prestissimo  inghiottendo  un  pò'   nisce  in  un  temp0  che  non  oltrepassa  la mezz'.ora' o  tre  •
            d'acqua  fresca.                                       quarti  <l'ora  cioè  a  mano  ché si  va  riprislinandq  '!'_uso
               l\iguard0  al  tempo  da  impiegarsi  per  ottener  i,l  so-  dei  sensi,  la  ragione  fa  rilorno  e s'aumenta  la  chia1iez·za
             pore  non  havvi alcuna regola fissa,  dlpéndendo  ciò  da  in-  dell'idee.  H Dott.  Symund,  Chirnrgo  primario  ne,ll'()spe·
            finite  circostanze  relative  alla  natura  e  disposizione  del   dale  maggiore  di  Yienna,  diceva  èhc quando  le  inalazioni
            110ggetlo.  La stess·a cosa debbe pur  ,dirsi  riguardo  alla  dn-  da  prin'la  leggiere progrediscono  poi  forti,  la  na1\:osi·1Uor-
            1·ata della  narcosi  ]a  quale  non  è  in  relazione  col  tempo   dinario  1·iesce  i'nt.en~·a  e  mollo  dure:v.ole  e  su  di  ciò  io
                                                                                                      l
             impiegalo a produrla.  In  generale  potrei  dire  che  il  rilas-  pure  convengo : ritengo  però  non doversi  mai  sospendere
             samento  muscolare  è più  prontq e più durevole nelle  pel'-  l'inspirazione eterea  una  volt-1 • incominciala  per  ripren-
             sone  sane  che  non nelle  ammalate  e  che  quelle  le· quali .   derla dopo,  giacchè fo  qÙesto  caso,  oltrachè  non  si  giunge
             sono  gracili  e dotate  di  sistema  nervoso  molllo  irritabile   mai  a  narcotizzare  ben il  soggetto ,  ne  succede  una  pe •
             sono le più iefrallarie alla sua azione. Anch'i biliosi s'offrono   santezza  di  capo  e  cefalea  che  dora  qualche  ·volta  una
             di'fficilii  al  sopor,e  etereo,  mentre ..  i  ]!>letol'ici  e  qt,1ell1i  Jior-  i,ri,uiera  gi011'nata.  I  fenomeni  dello  svanire del  naì·cobismo
             niti  di  carattere linfatico,  come  già fece, osservare il  Do VI.   sieffettuon  in  ordine  inverso  cii  que;llo.  con ·cui  si" pro-
             Poggi  di Voghera,  sono  più  prontamente sopili.    du5sero,  per  cui  qnei  muscoli  che  furon  i  primi  a risen-
               Altra causa che  s'oppone al  sopore  è  pure  la  pusilllani-  tirsi  dello  s.talo di  paralisi,  sono  purn  gli  ultimi  a · rimel·
             milà  dei soggetti  e  l'irritabiliià del  loro carallere,  giacché  '  tersi  in  allività:  così  rimangono  prima  sopili  gli  arti  in-
             quelli  che  oeH'impressioue  d'un  grandis•simo  timore  si   fe'riori,  p@i  il  tronco,  poi  gli arti  superi'ori  e  la  testa per
             sottopongono  all'inalazione  ~terea  e che  ritiran  ad  ogni  •  ultimo, ed  inversamente si destano.
             istante J'inal,atore  resistono  assaissimo  ali' azione  torpente   Dal complesso  delle,osservazioni  esp0ste chiaro si  vede
             eterea:  in  moltissimi  di  questi  è  tolta  la  sensibili1tà  ma   non  esservi alcun  pericolo  nella, sua  amministrazione, s.e
             rimane il  co1n210s  sui,  per cui ,  se  colla  sensi bi I ità  è  pure   ben diretta e  regolata  a  norma  dei  casi  ,  potendosi  pu~e
             sospesa  la  parola  senz.a  che  sia  aessat0  il  p0'tere  di  si-  prevenir·  il  pericolo  delll'astìssia di  cui  ~  ,i,nt0m'i  furono
            gnificare le proprie  idee,-s'esprimono con  gesti  e quelli  in   ·molte  :volte  ~onfusi  con  quelli  del. torpore etereo,  pe~ cui
             cui  è sospesa anche  la  locomozione  conoscono i lorn sen-  nessuna  meraviglia  se  quafcheduno  c.redelle  di ·non  do-
             timenU,  ma  non  posson  esprimerli.  In  altri  éasi  parlano,   vervi  badare  su.pponendo  che  l'inspirazione  d'uria  vescica
            si  movono  liberamente ,  danno  esatto  conto  di  se  stessi   protr;tla  pet'  poco  tempo  fosse  assolutamente  esente  da
            e  delle  senzaziooi  che  provano  ,  sicchè un  occliio  men0   simrne  inconyeniente,  ma  questi  effetti  non  s'avvel'tono
            esperto  potrebbe  essere  illuso  s111  loro  stato ,  ma  hanno   fuorché  quando  l'inspirazione  fu  ·contim1ala  per  lungo
            perduta  la  sensibilità  al dolore. È questo  i,l moli vo  per· ctli   tempo  o  pei·  unà  particolare  condizione  dei  centri  ner-
          '  molli  c·he  riescono  perfettamente  al  narcolismo  in  via  di   vosi  che  rimangono  più  facilmente  impressionabili dall'al-
                                                                                                     1
            ptlro  sperimento ,  non  rimangono  sopili  o  lo  rimangono   terata  cuasi sanguigna;  nei' quali casi ·s ebbero  e'ffelti  ao.-
            soltanto  nel  secondo  modo,  qualora  debbano  duran~e  il   che  fatali .  Posso  quindi  accertare  ~1uanito  mi  dim(!)sbrò
            torpore  esser  assoggellati  ad·  un'operazione  chirurgica.   l'esperienza;  esser  i  vapovi  ùell'elerc  ammi nistrato  nel ·
            Appunto  come  avverrebbe  a .chi  lorinenlalo  da  un  sonno   modb sopra indieato d'un' efficacia  sufficiente  a  produr  un   J
            irresistibile  per lunghe veglie sofferte e che  s'  addormen-  sopore pronto  e  c~mpiuto, nel  mentre  éhe  oastan  a 'soste-
            terebbe instantaneamenle in •qualunque posizione  anche  la   nere  le  funzioni  del, respiro  e· la  sapguioificazione  polmò-
            più  disagiata,  se  avvertilo  che  appepa  colto  dal  sonno   nare.                          Contfr,ua.
            sarebbe assalito  da  masnadieri ,  gli  viene meno  la sonno-
            lenza;  c0si  aniene  a  chi  sa  che  s'attende  l'istante  del
            suo  sopore per praticargli un'operazione  chirurgica.  Altri     SU  LA  FEBBKE  Tl_FOJD,EA .
            sembrano  sopiH  ed  in  fatto  lo  sono  al  secondo grado,  ma   (Discorso del Dott.  P1zzoRNo  lett.o  fa_ u1i.a Conferent·a •
            meotrn  son roperati s'ag~tano,  smaniano,  gridano  come  se   -  '      di  Genovat   •  •
                                                                                               ,
            fossero in  islato di  perfetta conoscenza di  se  stessi,  ma poi  /   Alle- opinioni  da  me  espresse  inlor~o  alla  Patologia
            richiesti  dopo  l'operazione  e  dopo  cessato  il  sopore  dei   delle  febbri  ,tifoidee  neila  secluta  d.ei  29  di  giu,gno  (1)
            dolori  sofferti ,  confessano  di  non  ;avere  provati  dolori  o
            d'averli  provati bene  1e~~ieri  e vantan  eglino  ateosi  la   (1) Vedi num 18
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