Page 193 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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(Si diceva un tempo, beati coloro che sono arrivati vivi e fe-
          licemente alla nuova Pasqua)
          L'ultima vara 'i Sannuminicu

          (Il detto si riferisce al fatto che durante la processione del fes-
          tino,  nel  XVIII  sec.,  l'ultima  vara  ,  in  ordine  gerarchico  o
          storico tra i fercoli era quella con la statua di San Domenico.
          La cosa era tanto risaputa che si tradusse in proverbio, riferita
          ad una persona che non giunge mai ed al suo apparire si esce
          in esclamazione)

          U stissu c'iu rissi 'u cabbunaru
          (Tutto è uguale lo dice solamente il carbonaio. Per costui un
          pezzo di carbone vale l'altro. Questa frase viene usata quando

          si  vuole sottolineare una differenza tra situazioni, persone o
          cose in contrapposizione a chi vuole appiattire banalizzare o
          omologare)

          Cu nappi nappi de' cassateddi i Pasqua
          (Il  tempo di  bengodi  è  purtroppo terminato,  non tutti hanno
          avuto, solo i più fortunati hanno usufruito dell'abbondanza)
          C'è fudda e mala vinnita
          (C'è folla e si vende male. Riferita a una situazione in genere
          di confusione la quale non permette di concentrarsi bene sul

          da farsi proprio per la numerosità di persone presenti)

          A squagghiata ra muddura
          (Quando la rugiada si scioglie, quindi all'alba. Si usa per in-
          tendere di aver fatto molto tardi)

          O  ti  cachi  'o  ti  pisci  a  ffari  u  Cristu  'ncruci  finu  ca  an-

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