Page 82 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
P. 82
Vengono considerate sicane tutte quelle iscrizioni non indoeu-
ropee, che sono state ritrovate sull’Isola, ma per il tipo di
struttura, si presume che furono la lingua sicula, di origini
latine, e la lingua degli Elimi, di origini indoeuropee, a costi-
tuire il nucleo centrale portante del linguaggio siculo.
L’UNESCO ha riconosciuto al siciliano lo status di lingua
madre, insieme ad altre lingue europee non a rischio di estin-
zione. Oggi, sono più di 5 milioni le persone che nel mondo
parlano il siciliano; la maggior parte di loro è ovviamente
dislocata nella Regione, ma vi è anche un numero imprecisato
di cittadini statunitensi, argentini, australiani, canadesi,
tedeschi e franco-belgi, i cui discendenti lo praticano ancora;
negli Stati Uniti, nel corso della prima metà del XX secolo, si
è persino venuta a creare una curiosa variante detta
‘siculish’, dalla sicilianizzazione di alcuni termini inglesi, uti-
lizzata anche da Leonardo Sciascia nel racconto “La zia
d’America”.
Nonostante il siciliano non sia stato esplicitamente riconosci-
uto come lingua, dalla Repubblica Italiana, è stata comun-
que oggetto di diverse norme regionali volte alla sua pro-
mozione e valorizzazione, all’interno delle strutture culturali e
didattiche siciliane.
Nel 2012, dalla collaborazione tra Università di Palermo e
Università di Rosario è nato il Centro de Estudios Sicilianos e
l’istituzione di una cattedra di “Cultura e lingua siciliana”;
l'organizzazione internazionale Arba Sicula, con sede a New
82