Page 108 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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preferisce stare con la sua famiglia. Ma forse è così. Forse io
                ti  annoio.  Tanto  c’è  la  nonna.  Forse  aveva  ragione  papà,
                quando diceva che noi contiamo meno del cane, per te. Che
                metti al primo posto il tuo lavoro».

                «Non posso farcela, non stasera – pensò la mamma, dentro di
                sé –  ci manca anche la tiritera del padre che fa la vittima».
                Tentò di inalberare un sorriso, tagliando corto.

                «Sai chi è venuta a trovarci oggi?».

                Martina aveva il broncio.
                «La tua maestra delle elementari. Collabora come volontaria

                con  un’associazione,  che  ha  cucito  a  mano  un  sacco  di
                mascherine. Sai che è rimasta uguale? Più anziana, certo, ma
                con lo stesso sorriso. Mi ha detto che si ricorda di te, che ti
                vuole molto bene».

                «Io – disse Marti – non mi ricordo neanche che faccia ha».
                Non era vero, naturalmente, ma quella sera ogni cosa le an-
                dava di traverso, e non voleva cedere di un millimetro.

                «Glielo dirò – disse la mamma – se è questo che vuoi».

                Non era la cosa migliore da dire, ma la stanchezza era tanta.
                Marti stava lì in silenzio, gli occhi bassi. La madre non rius-
                civa a farsi venire in mente niente, che potesse sbloccare la
                situazione.  Avrebbe  desiderato  tanto  raccontarle  quello  che
                aveva vissuto, provare a liberarsi di quel peso che si portava

                dentro, condividere la croce. Non poteva farlo. L’avrebbe solo


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