Page 109 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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spaventata. Ed era proprio la paura, a spingere Martina a con-
          testare la mamma.
          Aveva  tanta  paura  che  si  ammalasse,  che  si  prendesse  quel

          maledetto virus, tentando di salvare qualcun altro. Non desid-
          erava una mamma eroina. Voleva una mamma qualunque, una
          di quelle normali.

          In quel silenzio amaro, irruppe la nonna, già in vestaglia, con
          le pantofole ai piedi. Era una donna molto vitale, nonostante
          l’età.  Ancora  si  divertiva  ad  acconciarsi  i  capelli,  a  farsi  le
          unghie, ad indossare curiose camicette in fantasia, che pare-
          vano uscite da un quadro cubista.

          «E come stai, stasera? – domandò – ti vedo un po’ sciupata.
          Pallida, sei pallida. Hai mangiato? Vattene a dormire, prima
          che crolli stecchita sul pavimento».

          Marti non riuscì a trattenere un mezzo sorriso. La nonna era
          divertente.  Si  faceva  le  domande  e  si  dava  le  risposte.  O,
          comunque, non dava modo agli altri di rispondere.

          La  mamma  colse  quello  spiraglio  di  distensione,  e  rispose:

          «Mangio, mangio. È che non vedo più la luce del sole. Esco
          prima  che  spunti,  torno  che  è  già  tramontato.  Praticamente
          sono così bianca che faccio luce. E voi? Come si mangia, lì?
          Avete bisogno della spesa? Posso fare portare qualcosa ordi-
          nando online…».

          «Ma per favore – disse la nonna – qui abbiamo tutto e di più.
          È che la Marti non mangia. Vuole fare la modella. Sembra un

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