Page 114 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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contare a qualcuno di tutti quei momenti terribili, delle emozi-
oni devastanti che si sovrapponevano l’una all’altra, della
paura che provava, ogni volta che si trovava di fronte qualche
persona già condannata, alla quale doveva raccontare che tutto
sarebbe andato bene.
«Non andrà bene, non andrà bene», singhiozzò, lavandosi il
viso. Era il suo modo per sfogarsi, per far uscire i pensieri
negativi, per riuscire a ripartire la mattina dopo.
Si guardò nello specchio.
«Quando finirà?», si chiese.
Poi, rovesciandosi i capelli sul viso, giocò a fare il mostro
tutto pelo. Con quella finta barba, quei finti baffi, non avrebbe
convinto nessuno.
«Non dovevo tagliare i capelli – sussurrò – sono un mezzo
mostro, ormai, non più un mostro intero. Ma a fine quarantena
saranno ricresciuti. Senza poter andare dalla parrucchiera,
stanno diventando già dei mostriciattoli, da soli. È come se
avessero un’anima, una vita propria. Mai visto niente di più
spettinato e incontenibile…».
Appena chiuse gli occhi, le venne in mente Marti. Non erano
ancora separati, lei e il padre della bambina, ma lui era già un
uomo assente, distratto, preso da altri sogni e altre idee. C’era,
ma non c’era. E già il peso della famiglia era tutto sulle sue
spalle.
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