Page 121 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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peraltro castigata - aveva scritto che «le faceva una brutta im-
pressione». E aveva aggiunto parole agghiaccianti: «Anche il
mio ragazzo mi avrebbe ammazzato».
Federica sentì la testa girare. Forse era la stanchezza, forse era
il peso di quelle frasi, così fuori luogo. C’era chi stava lapi-
dando la memoria di una ragazza che già era stata portata via,
dentro una bara. E c’era chi aveva reagito. Si era scatenato un
meccanismo perverso. Era stata data in pasto il volto della
donna uccisa, non quello dell’assassino. E quell’immagine
innocente, ma con la pelle abbronzata e con lo smalto rosso,
aveva finito per metterla sotto accusa.
«Siamo ancora tutte come Eva, la donna del peccato».
Fede si sentì avvolgere da una strana tristezza.
Aveva due figlie, femmine. Erano giovani, indipendenti.
Quante volte si erano fotografate insieme, con le gambe nude.
Se qualcuno le avesse massacrate, forse ci sarebbe stato chi
avrebbe «giustificato» la violenza, misurando quanta pelle
abbronzata era stata offerta agli sguardi.
Certo, erano «solo» parole in libertà.
Facevano male come pietre vere, però.
E in quella quarantena, chissà quante donne stavano combat-
tendo con i propri aguzzini.
Ecco, chi era senza pietà.
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