Page 138 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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perfetta per viaggiare. E aveva sistemato i documenti nel por-
                tafoglio, con un po’ di contanti.
                Il telefonino era ben carico. La batteria era nuova.

                L’infermiera sapeva di dover passare da lei appena fosse tra-
                montato il sole. Violando le regole, si era resa disponibile a

                prenotarle un’auto a noleggio, con il pieno di carburante. Ed
                aveva  anche  informato  la  proprietaria  della  pensioncina  per
                cani,  di  farle trovare  Fred bello lavato  e asciugato,  con una
                scorta di  crocchette e bastoncini da sgranocchiare durante il
                percorso.

                Elvira  aveva  aspettato  tanto  quel  giorno.  L’ultimo  tampone,
                fatto  qualche  giorno  prima,  era  risultato  negativo.  Era  una
                donna libera. E non aveva più  alcuna  restrizione, a patto di
                spostarsi da sola, con tutte le precauzioni, e con un certificato

                medico che attestasse la sua necessità di trasferirsi. Il suo pi-
                ano era perfetto.
                «Com’è che diceva Pirandello, nel Fu Mattia Pascal? Il pen-

                siero  più  fastidioso  e  più  affliggente  che  si  possa  avere
                vivendo, è quello della morte». Non aveva senso, calcolare il
                diritto alla vita in base ad una convenzione umana, quella del
                tempo, che non aveva niente di scientifico.

                Poteva scappare. Voleva farlo.

                L’infermiera  non  voleva  accettare  quella  busta,  con  la  sua
                meritata ricompensa. «Faccia la brava – disse Elvira – è giusto
                così. Senza il suo appoggio non avrei mai potuto riconquistare

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