Page 136 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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deve andare avanti, senza interruzioni».
Non era il suo caso. Stava bene, sì, ma niente a che vedere
con certi nomi che entravano in quella struttura. Lì dentro,
luccicava tutto. Anche i decori delle bare, quando venivano a
prendersi i propri inquilini. C’erano infinite varianti, anche
nelle stoffe interne, e nel cuscino. Pizzi, volant, decorazioni. E
tantissimi colori diversi.
«Cose di cui non importa niente a nessuno – sospirava – tan-
tomeno a chi è già morto. Ma per i vivi è una forma di osten-
tazione importante. Più raso, più tulle, più luccichii, più si ac-
quista peso in società. Anche se poi finisce tutto bruciato,
anche se in questi giorni non si possono nemmeno fare i fu-
nerali, ma solo un rapido addio». Era triste, tristissimo, vedere
quegli anziani vacillare sotto i colpi delle polmoniti, pesanti.
Non potevano reggere.
E invece lei, a differenza di quando era entrata, si sentiva ogni
giorno più forte. Solo che non poteva darlo a vedere.
«Non si può alleviare in qualche modo la sofferenza?», aveva
chiesto la nuora, quel giorno, vedendo che la suocera non si
decideva a crollare da sola.
L’infermiera aveva provato a dire che non c’era traccia appar-
ente di dolore. La nuora aveva abbassato il tono della voce,
chiedendo se non fosse previsto qualche trattamento pallia-
tivo, che potesse accompagnare alla fine.
Elvira capì che era arrivato il momento. E accelerò spontanea-
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