Page 141 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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«Grazie Covid-19 – pensava – grazie per avermi liberata».
Sapeva che a tante altre persone non era stata concessa la
stessa grazia. Si sentiva perfino in colpa, per essere sopravvis-
suta. In quel momento, però, aveva dentro le vene un’adrena-
lina che non le consentiva di abbandonarsi al pianto, o ai pen-
sieri tristi. Era assolutamente felice.
Più si avvicinava alla sua nuova vita, più si sentiva viva. Era
come una rinascita. Il virus si era inchinato, di fronte alla sua
voglia di vivere. Era surreale, ma era andata proprio così.
«Gliel’ho detto, sai Fred… Gli ho detto tutto, dei sacrifici, dei
risparmi, dei passi indietro che abbiamo sempre fatto, noi
due… E lui mi ha ascoltato. Avrebbe potuto uccidermi, ma
non l’ha fatto. Si è fermato a guardarmi. E una mattina è an-
dato via. Forse ha rinunciato, forse ha voluto comportarsi da
signore, una volta tanto».
Fred la guardava, contento. Pareva capisse tutto. Era un viag-
giatore garbato e tranquillo. Sapeva che alla fine della strada
ci sarebbe stato un bel prato, recintato, in cui correre insieme.
Per questo pazientava, seduto sul sedile posteriore, felice di
aver ritrovato la sua amatissima padrona, che l’aveva adottato
con amore, dopo una brutta storia di maltrattamenti. «Ti
piacerà, Fred, ti piacerà – disse Elvira – è un ritaglio di para-
diso, in cui troveremo tanta pace. Altro che canile, altro che
pensione, ora non ci ferma più nessuno. Potremo anche
pescare, potremo cucinare all’aperto, nel prato. Potremo fare
immense camminate ». Fred ululò. Era perfettamente d’ac-
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