Page 157 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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RINA AVEVA LA NESTRA
APERTA
Rina aveva la finestra aperta. Iniziava a fare caldo. Non si po-
teva ancora uscire di casa, ci si doveva proteggere. E tuttavia,
da quando c’era il virus, aveva la sensazione di respirare bene,
di stare meglio, come non le succedeva da tempo. Non era un
miracolo alla rovescia. Era che prima, prima della quarantena,
le bruciava la gola. Sentiva che le mancava il fiato. Provava
un senso di vertigine, aveva la sensazione di soffocare. E ogni
volta, il medico, al telefono, allargava le braccia. «Certo che
c’è un nesso con l’inquinamento – le diceva - ma non pos-
siamo farci niente.
Venda l’appartamento e vada a vivere in campagna. Questo è
il prezzo, per vivere in città».
«Non posso vendere niente – rispondeva Rina – perché questa
casa non è mia. Pago un affitto. E poi non ci voglio andare, a
vivere da un’altra parte. Questo è il mio mare, non posso farne
a meno. Se non ci fossi nata, forse. Ma ci sono nata, ed è una
parte di me. Sono sicura che non resisterei, senza».
Il medico le consigliava allora di evitare di aprire le finestre
che davano sulla strada e sul porto, e di restare dall’altra parte
della casa. Doveva abituarsi a convivere con quell’aria
malata. E non pensarci. Come se fosse stato facile, o anche
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