Page 173 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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troppo a lungo. Troppo a lungo. Quando l’hanno sbarcato, a
          quel punto, avrebbe avuto bisogno della terapia intensiva…».
          «È così per tutti – disse lei – è così per tutti. Fino al giorno

          prima, magari, non sembri grave. Poi ti esplode tutto all’im-
          provviso. E lì te la giochi. Evidentemente la terapia intensiva
          non gli è bastata…».

          «Magari fosse così – sospirò il ragazzo – magari… è che la
          terapia  intensiva  non  l’ha  nemmeno  vista,  capisci?  Non
          avevano  un  posto  libero.  O  forse,  se  c’era,  hanno  preferito
          darlo a qualche persona più  importante. È questo che mi fa
          stare così male. Se lo avessero intubato subito, se avesse po-
          tuto contare sulla respirazione assistita, se…».

          Lei sbuffò. Apertamente.

          «Non si può vivere di se e di ma. Non si può. Già è difficile
          tirare avanti. Già non sappiamo se e quando potremo uscire.
          Non  abbiamo  idea  di  quando  potremo  sposarci.  E  che  dia-
          mine. Dobbiamo metterci a farci dei problemi per una storia

          di cui nemmeno abbiamo dati certi. È toccato a lui. Se fossi
          partito, magari, sarebbe toccato a te. Io non capisco. Dovresti
          essere felice, sentirti fortunato. O miracolato, meglio ancora.
          Guarda che la gente di mare, visto che ne parli sempre, por-
          tava  gli  ex  voto  in  chiesa,  quando  si  salvava.  Era  contenta.

          Mica stava lì a ripensare perché qualcun altro non fosse ritor-
          nato…».
          Per grazia ricevuta.


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