Page 191 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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Era una tragedia nella tragedia. Tantissimi anziani coniugi
finivano per ammalarsi e per morire insieme, ma lontani. Se
ne andavano a qualche ora di distanza, l’uno dall’altro. E
quando i figli lo scoprivano, era già tutto compiuto. In qual-
che caso, a causa della frenesia dei ricoveri, finivano persi
quei piccoli oggetti di valore simbolico, che portavano sempre
con sé.
ùLa sera, quando i bambini le chiesero di salutare il nonno,
mentì. Disse loro che era troppo stanco, che si era fatto tardi.
Lo avrebbero salutato il giorno dopo. Il piccolo stavolta non la
guardò nemmeno, mentre diceva quelle parole. Guardò diret-
tamente il fratello più grande. E lui, con un immenso atto di
coraggio, questa volta gli sorrise. «Lo salutiamo domani», lo
consolò.
E questa era la prima lezione del virus. Pur essendo solo un
ragazzino, era stato costretto a crescere in fretta. E siccome
aveva capito la gravità del momento, aveva scelto di proteg-
gere il fratello, raccontandogli che tutto sarebbe andato bene,
anche se aveva capito che non era così.
Quando chiuse gli occhi, quella notte, non vide solo la
mamma, sul divano. C’era anche papà. Sfogliavano gli album
di fotografie, insieme, e la guardavano.
«Guarda come eri bella, appena nata» «Guarda che occhi
grandi» «E qui, ricordi? Eravamo in vacanza sulla neve,
quante risate, quando cercavi di imparare a sciare, ma cadevi
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